Un anno di gioie e delusioni, come i precedenti, si è archiviato. Proprio nel primo giorno dell’anno che inizia LostHighways sceglie gli album che hanno caratterizzato il 2009. Quali dischi hanno attratto la nostra attenzione verso la qualità, verso il viaggio emozionale e verso ardite esplorazioni sperimentali? Per la prima volta, dopo due anni, LostHighways si espone e formula la sua classifica dei dischi di musica italiana indipendente del 2009. Questa selezione nasce dall’esigenza di tirare le somme di quanto è stato considerato ed analizzato tra le pagine di LostHighways. Non vogliamo essere santi inquisitori ma suggeritori di bellezza, di ascolti che magari avete perso nel fiume di velocità delle nostre vite.
Abbiamo scelto come album dell’anno un disco senza parole, una colonna sonora che ha legato il passato, la pellicola di cinema muto Il Fuoco di Giovanni Pastrone (1915) e il presente, l’ars poetica del post-rock dei Giardini di Mirò. Il Fuoco è un disco che ben sintetizza la passione che nutre LostHighways per i progetti sinergici tra arte visiva e musicale. La seconda posizione è stata assegnata ad un lavoro che sottolinea poeticamente tematiche socio-politiche sulla scia di un rock urgente e feroce. La terza posizione è dei pisani The Zen Circus, la voce folk-rock irriverente che fotografa senza pietà la nostra società post-ideologica totalmente allo sbando. La quarta posizione è andata al Teatro degli Orrori, al suo modo spigoloso e tagliente di fare rock di denuncia schietta. Abbiamo inoltre scelto il talento da un lato di cantautori sottili come Giuliano Dottori (quinta posizione) e Dente (nona posizione) e dall’altro di navigati colossi dell’underground italiano come Moltheni (settima posizione) e Massimo Volume (ottava posizione), senza trascurare band interessanti per differenti aspetti come i Bud Spencer Blues Explosion (sesta posizione) e Mariposa (decima posizione). Dall’undicesima alla ventesima collochiamo album comunque di importanza e qualità per LH.
Il fuoco – Giardini di Mirò
Il fuoco è un’esperienza iper-sensoriale da vivere tutta d’un fiato. Gruppi blasonati di rock strumentale alternativo stranieri non hanno la classe emotiva dei Giardini di Mirò. Un disco per commuoversi di bellezza… (In streaming La favilla)
Nostra Signora della Dinamite – Giorgio Canali & Rossofuoco
Nostra Signora della Dinamite si distingue dal passato perché si presenta più poetico, eppure le ballate spianano la strada a quella rabbia che Canali puntualmente sa gridare. Un disco che graffia di parola rock. (In streaming Schegge vaganti)
Andate tutti affanculo – The Zen Circus
Gli Zen Circus per la prima volta sfornano un intero album in italiano, dopo quattro capitoli eccellenti di punk-folk pre-Nirvana che li hanno portati in lungo e largo in tutto il mondo. Questo Andate tutti affanculo ha la forza dirompente dei dischi cantautorali degli anni 70. (In streaming L’egoista)
A sangue freddo – Il teatro degli orrori
Con quest’ultimo lavoro Il teatro degli orrori vuole scrivere musica, non cantare canzoni, mirando quindi ad emozionare con qualcosa di diverso e più ambizioso. Una vera e propria opera, in cui tutto è legato da un sottile filo tagliente come una lama, dove sono ancor più accentuate l’espressività teatrale e la tematica politica mai faziosa. (In streaming Due)
Temporali e rivoluzioni – Giuliano Dottori
Temporali e rivoluzioni è un disco immediato, diretto, conseguenza inevitabile di un’esigenza emozionata. Una veste rock si adagia sulla delicatezza del talento di Dottori, dotato di una melodia dell’anima che vola alta, in linea d’aria. Come accade agli uccelli che possono andare dove gli pare. (In streaming Catene e gioie fragili)
Bud Spencer Blues Explosion – Bud Spencer Blues Explosion
Il duo propone un rock-blues grezzo e contorcente che si trascina brandelli di pop e scorie di hard-rock ed elettronica. L’attitudine alla Hendrix di Adriano Viterbini ed il drumming alla Bonham di Cesare Petulicchio sembrano un’unica onda d’urto. (in streaming Frigido)
Ingrediente Novus – Moltheni
Ingrediente Novus non è una raccolta. E’ un disco che sa dare nuovo sapore allo splendore e al terrore di certa poesia istintiva, così cruda e tenera da zittire. E’ un segreto. E’ un’alchemica intuizione. E’ l’inizio di una pausa. E’ un epilogo. Un’estetica del gusto e del pudore. (In streaming Petalo)
Bologna nov. 2008 – Massimo Volume
7 novembre 2008, Estragon di Bologna, mille spettatori: la prima data del tour invernale diventa un disco. Il primo live ufficiale dei Massimo Volume, registrato in un’unica session e senza sovraincisioni. Un magma di pulsioni dove la poesia del reading incontra un rock famelico. (In streaming Esercito di santi)
L’amore non è bello – Dente
Tanto per chiarire possibili fraintendimenti, non è detto che un cantautore pop debba per forza cantare d’amore in modo mieloso o lirico. La tendenza piuttosto originale nel suo essere paradossale è quella di costruire melodie piacevolissime all’ascolto che si mostrano in apparenza spensierate e dondolanti, ma sulle quali Dente racconta storie spesso al limite del tragico. (In streaming Vieni a vivere)
Mariposa – Mariposa
L’omonimo album Mariposa è una lavatrice impazzita che colora ogni nota di tinte nuove: pop, e per la prima volta la band rallenta i ritmi, lima gli spigoli, addolcisce le melodie. L’esperimento è riuscito e non sarà di certo l’ultimo per una band la cui genialità mai prima d’ora aveva incontrato l’immediatezza come in questo album. (In streaming Piero)
11-20
Ultime notizie di cronaca – P.G.R.
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Nella lista delle cattive abitudini – Velvet
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