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Undici pezzi facili – Paolo Spaccamonti

spaccamonticdOgni notte passeggiare dentro se stessi fa bene. Fa bene ripercorrere le immagini del giorno, connetterle a quelle di ieri e dell’altro ieri… liberarsi della Cravatta gialla, cravatta nera che ci stritolava la nostra dannata e morente personalità. In un trip dove tutto si dilata come in un sogno amniotico le lame dell’aldilà di una chitarra schiaffeggiata in mezzo alla strada dei ricordi ascende alla danza della pioggia interiore… pure suggestioni da Drones. In Undici pezzi facili ci si scortica l’anima. Con questo album d’esordio Paolo Spaccamonti esplora le potenzialità evocative e trascendenti degli strumenti a corda, immergendoli in atmosfere senza tempo dove arrangiamenti elettronici, a volte beats, a volte rumori, sono solo accenti emozionali.  Vertigo è impressionante nella sua attitudine post-rock senza mai citarne i classici del genere ma esprimendosi con luce propria. Fine della fiera in tutte le sue tre parti è una soundtrack lynchiana memorabile. C’è tanta poesia nel modo di suonare, e non c’è bisogno delle parole. La sua musica parla da sola. In Tex ci sono le gocce dei rimorsi, le spade dei tradimenti e le luci spente della città dove sul tempo scandito di una chitarra elettrica stregata un violoncello tesse la tela dei ricordi. Undici pezzi facili viviseziona l’ascoltatore e diventa il mantra per liberarsi dei propri spettri, per sentirci meno Soli tutti. Signori, questo significa sperimentare con il suono. Un grande talento.

Credits

Label: Bosco Rec. / O.F.F. – 2009

Line-up: Paolo Spaccamonti (Chitarre elettriche, acustiche, basso, Synth, rumori).

Tracklist:

  1. Camicia gialla, cravatta nera
  2. Drones
  3. Vertigo
  4. Fine della fiera
  5. Fine della fiera pt.ii
  6. Fine della fiera pt. iii
  7. Tex
  8. Minus
  9. Spy movie
  10. Soli tutti
  11. Lamento

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