Home / Recensioni / Album / Cosa decide? – Murièl

Cosa decide? – Murièl

cosadecidecopertinaUn viaggio tra punti estremi. La guida è l’ambiguità. Tra fuoco e neve. Ardere. Ghiacciarsi. Non fa alcuna differenza. Eleganti, aggressivi, dopo l’ep Neppure un volto, i Murièl ritornano con Cosa decide?, un album che racchiude già nel titolo l’intero senso che muove i dieci brani. Il mettersi in discussione, e mettere in discussione il resto, che siamo noi stessi, mai davvero comprensibili, mai davvero certi dei nostri passi. Dieci odi  all’istinto, all’alterazione del sentire, conservando i colori di sempre, perfettamente equidistanti tra ciò che fa luce e ciò che la annienta.
La direzione apre l’album, aderendo già perfettamente alle nostre vite. Cercarsi nell’immagine di noi stessi, e ritrovarsi, identici e mai uguali, ogni mattina, allo specchio, con gli occhi che raccontano la storia, inevitabilmente lì. “E non può mai più cambiare.” Segue Cosa ricordi?, ancora la lotta tra noi e ciò che resta del passato. Che ci crea continuamente e con la stessa perseveranza ci brucia. Ma “c’è solo ciò che non sa bruciare… Sei solo ciò che ricordi.”. In questo brano importante è il contributo di Paolo Benvegnù alla voce e ai cori. Cori curatissimi anche grazie alla voce di Spinella Dell’Avanzato in questo e nel precedente brano. Il giorno nudo, che abbiamo già ascoltato nell’ep precedente, e che rappresenta, in un certo senso, la chiave di svolta, mettendo in luce la crescita, la sperimentazione elettronica, la classe amplificata dalla produzione artistica di Lele Battista, è certamente uno dei brani migliori dell’album. E’ ricorrente la metafora della nudità, nella musica dei Murièl. Che è sinonimo dell’ambiguità già citata, e certamente la più affascinante: quella tra purezza e sensualità, carne e spirito, perversione e verginità. “Nudo come sesso che ci brucia sotto la neve.” Parole che hanno potere,e quel potere è la verità, è la musica. Il senso che si dà, con Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), ricorda quanta bellezza c’è nell’attenzione ai dettagli, nella libertà del sentire, dell’assorbire ogni spostamento. Un brano che inevitabilmente dà ancora più rilevanza alla reale cura del particolare che rende la musica dei Murièl una continua sorpresa. Un susseguirsi di suoni e di sfumature mai scontati. La voce di Maurizio Mangoni conferma l’intera atmosfera di contrasti che si fondono: netta, decisa, eppure a tratti oscillante, instabile. Il tutto perfettamente incastrato nella bellezza di questi brani. Corpo ad ore è il brano centrale. La confusione, la velocità dei pensieri, ciò che è insopportabile e indispensabile, l’affronto a ciò che smuove e a noi stessi, incapaci di controllare corpo e mente. Desiderio. Abbandono.  Confondersi è un’immagine leggera, lieve, delicata, dell’amore. Dell’amarsi. Dell’essere un solo corpo. Resa ancora più suggestiva, preziosa, dalla voce di Serena Altavilla (Baby Blue) che sembra davvero narrare l’estasi dei respiri, “nell’istante in cui c’è solo un mondo altrove.” Altomare è il brano che preferisco, personalmente. Per musicalità e immediatezza. Per identificazione. Parla della forza. La forza del mare che trascina a riva. Apparentemente invincibile. Ma è la voglia di quella profondità che salva, che si raggiunge solo se ritornando a riva saremo in grado di portare con noi ciò che abbiamo conquistato negli abissi. “Andrò. Andremo. Ovunque.” Altra età è un percorso guidato tra i giorni, vissuti e da vivere. Respingere eppure tutelare. “Quanto pesa l’aria di ieri se non conosci il vento di domani?” Si rincorrono le domande, in parole rapide, vicine, che si accumulano. Neppure un volto, con la partecipazione di Mirko Maddaleno (Baby Blue) è come confessare quanto sia comodo accettare una vita che rassicura di abitudini, eppure avere la necessità di cercarsi, e unirsi. Guarirsi. “Uniti da distanze e da un comodo deserto.” L’album si chiude con Per necessità, la fusione e l’alienazione tra due esseri “simili e divisi da invisibili parti uguali”. Occupare gli stessi spazi, eppure essere due mondi, che intracciano le traiettorie.
Ogni singolo brano, in ogni momento, è verità negata, rivelazione e bugia, il gioco del conflitto. Niente di più suggestivo e reale. La coerenza è solo mancanza di fantasia.

Credits

Label: Try Dog Lab/A Buzz Supreme – 2009

Line-up: Maurizio Mangoni (voce, chitarre, basso, elettronica) – Mirko Bertolucci (chitarre, rumori e parole) – Fabio Mazzei (batteria, elettronica) – Gianni Sarchi (cori, chitarre, piano) – Danilo Scuccimarra (basso,synth)

Tracklist:

  1. La direzione
  2. Cosa ricordi?
  3. Il giorno nudo
  4. Il senso che si dà
  5. Corpo ad ore
  6. Confondersi
  7. Altomare
  8. Altra età
  9. Neppure un volto
  10. Per necessità

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Il giorno nudo – Preview

Ti potrebbe interessare...

MartaDelGrandi Selva

Selva – Marta Del Grandi

Affila le sue armi Marta Del Grandi, due anni dopo l’esordio Until We Fossilize, scommettendo sulla …

Leave a Reply