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Our secret ceremony – Julie’s Haircut

jh-our-secretBenvenuti nell’universo parallelo dei Julie’s Haircut. State per compiere un viaggio fantastico, lasciatevi rapire. Our Secret Ceremony, quinto lavoro in studio della band, si presenta come un album complesso e variegato, diviso in due parti da gustare nel modo che preferite. Sleepwalker è il contagioso singolo che fa da apripista all’album e che introduce dentro alla cerimonia. E da qui in poi, dal suo ritmo ostinato e coinvolgente, l’ipnosi può essere totalizzante. Sì, perché i Julie’s Haicut hanno messo in fila quindici brani dal sapore molto soddisfacente, che scivolano tra atmosfere cangianti, mantenendo sempre un legame di fondo, una coerenza che dà senso al tutto. Esattamente come in un sogno in cui succedono le cose più assurde e lo scenario cambia di continuo, ma in qualche modo si è sempre parte della storia di partenza. Ce n’è per tutti i gusti qui, e di gusto ce n’è stato certamente anche per la band, nel suonare queste canzoni. Una varietà di strumenti e di ospiti, lunghe suite strumentali, intrecci psichedelici: un’opera in cui il divertimento e la cura si bilanciano. Un album giocato su confini sottili, a volte sfocati. Infatti, se Sermons segue le forme della canzone, Liturgy si lascia andare più liberamente. L’insieme è perfettamente combinato e i novanta minuti totali non suonano spezzati ma sapientemente congeniati. Our secret ceremony è presentato dagli stessi Julie’s Haircut come un’opera che racchiude diverse dicotomie, assimilabili al singolo momento creativo come all’intera esistenza umana. Dicotomie che non rimangono semplicemente contrapposte, ma si fondono in un’unità. Potrei dilungarmi ulteriormente, parlarvi di ogni singola canzone, cercare di spiegarvi la bellezza di The devil in Kate Moss, il magnetismo di The dead will walk e delle parole che, come un mantra, vi ritroverete a cantare, potrei dirvi che Breakfast with the lobster è una meraviglia musicale. Potrei dirvi che in questo album collaborano ospiti illustri, ognuno ad aggiungere un dettaglio in più a questi suoni così curati e apparentemente così liberi, così mutevoli dal chiaro allo scuro. L’equazione è semplice: questo disco deve essere ascoltato. Un album buono per chi la band non la conosce e la vuole scoprire; un disco di scoperta anche per chi il gruppo già lo conosce, perché dimostra un’evoluzione. E la crescita costante, nel suono di una band, è uno dei migliori auspici possibili. Questi Julie’s Haircut sono davvero meritevoli. Chapeau.

Credits

Label: A Silent Place – 2009

Line-up: Nicola Caleffi (chitarre, voci) – Luca Giovanardi (chitarre, tastiere, basso, voci) – Roberto Morselli (batteria, percussioni) – Andrea Rovacchi (tastiere, percussioni) – Andrea Scarfone (chitarre, basso) – Laura Storchi (basso, tastiere, voci) – Fabio Vecchi (rhodes, organo, synth, campioni, fiati)

Tracklist:

    Part one – Sermons
  1. Sleepwalker
  2. The Shadow, Our Home
  3. The Stain
  4. The Devil In Kate Moss
  5. The Dead Will Walk
  6. The Earth
  7. Origins
  8. Mean Affair
  9. Mountain
  10. Tea Traders
  11. Let The Oracle Speak
    Part two – Liturgy
  1. La Macchina Universale
  2. The Devil In Kate Moss Part II: Exorcism
  3. Hidden Channels Of The Mind
  4. Breakfast With The Lobster
  5. Ceremony
  6. They Came To Me

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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