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14.06.2006… un canto che resta: Cesare Basile@La casa 139 (dvd+cd)

Un data e un taccuino aperto, l’inchiostro rappreso e un tempo fermato per indugiare con lentezza nel piacere di sof-fermarsi sulle dita, ai margini, tra i piccoli gesti e le emozioni disegnate dai tratti dei volti. La porta aperta di una casa ed un giorno che finisce sbocciando in musica. 14.06.2006… un canto che resta, una poesia che avvinghia.
L’abbraccio di una sera ci porta in dono una dimensione fatta di suono da vivere chiudendo gli occhi o spalancandoli, con una carezza di raso tra le labbra a raccogliere le grida.
Se le palpebre non si abbassano e le ciglia non vanno a toccare le gote, si sente, vedendo, la danza delle note e delle parole. È Cesare Basile ad intrecciare i passi della lingua e delle sonorità accompagnato da una ruvida grazia e da corde morse, violate e onorate. Insieme a lui, Michela Manfroi a trarre incanto dai tasti, Marcello Caudullo a dar con le mani forma invisibile alle seduzioni, Luca Recchia e Marcello Sorge ad offrire al cuore i battiti e sangue alle vene.
Seduti, ben accomodati tra il ricordo del tocco delle lenzuola e il calore di un respiro, si sceglie di essere dimentichi del tempo e si dischiude lo sguardo per assorbire musica che fluisce ed immagini che scorrono lasciando che i movimenti sapienti tessano le note con la luce e la grafia della luce.
Nove canzoni da guardare con le viscere e quindici da sentire serrando gli occhi e denudando l’anima. Se si è imparata la pazienza e scoperto il gusto dell’attesa e dello stupore, si troverà altro… da guardare, da sentire.
Si aprono tutti i sensi per ac-cogliere la musica viva, la si ammira volteggiare nell’eleganza dei gesti, nel suo levarsi a partire dai corpi e dai brividi. Solo la sostanza trova spazio, non c’è tempo se non per l’essenza. L’energia confluisce negli strumenti e lì deflagra… esplode il suono, la melodia, la parola… cinque musicisti trasformano la loro stessa carne mista all’animo in meraviglia e si comprende che anche un sussurro può graffiare.
I close my tearless eyes but see more clear”, sembra esser sopraggiunto il silenzio ed invece, davanti ad uno schermo in split screen, ci si ritrova dentro To speak of love a cogliere alchimie e malie, ad afferrare con le ciglia la cura e il palpito dell’origine.
E’ il buio ad arrivare, ma non è né resta muto. Gli occhi ora hanno l’invisibile da sondare, il puro suono da immaginare. La musica si spoglia delle diafane vesti fatte di immagini e cinge il sentire cosicché resti, av-vinto, in ascolto. Sapore di cioccolata e rhum in gola e ad occhi chiusi ci si abbandona ad un nuovo inizio, ad un viaggio lungo il quale apprendere dal canto il piacere del riinnamorarsi di quella “corda feroce” che ci lega, trattiene, appartiene.
Si giunge alla fine trovando un’apertura, un varco tratteggiato da un Apocrifo attraverso uno schiaffo che evoca la meschinità che ci appartiene e l’autenticità da anelare.
All’ombra de L’albero di Giuda, tra il cranio e Il deserto, tra i carri di Arlecchino e il talento della morte, si può osservare la grazia di un uomo che sa scrivere con la voce della gola e della chitarra versi in cui la carne dilaniata non si rimargina, ma apprende ad essere bellezza.
Quando il silenzio giunge davvero ci si ritrova una lacrima in bocca, un brivido in petto, un dolore tra le dita ed ovunque la sensazione forte del tocco di una musica che è esperienza del sublime, del meraviglioso che non rassicura ma toglie il fiato e dà vita.

Credits

Label: Mescal/Emi – 2006

Line-up: Cesare Basile (chitarra e voce) – Michela Manfroi (pianoforte, tastiere) – Marcello Caudullo (chitarra) – Luca Recchia (basso) – Marcello Sorge (Batteria)

Tracklist DVD:

  1. Caeseless and fierce
  2. In coda
  3. Dal cranio
  4. Finito questo
  5. Fratello Gentile
  6. Il deserto
  7. Pietra bianca
  8. Dite al corvo
  9. Hellequin song
  10. + Backstage

Tracklist CD:

  1. Caeseless and fierce
  2. In coda
  3. Dal cranio
  4. Finito questo
  5. Fratello Gentile
  6. Il deserto
  7. Pietra bianca
  8. Dite al corvo
  9. Hellequin song
  10. To speak of love
  11. La festa di ieri
  12. La suonatrice di Hammond
  13. A che serve lo zolfo
  14. L’albero di Giuda
  15. Odd man blues
  16. +Apocrifo

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3 commenti

  1. Gesti, immagini, suoni non solo amati ma che si fanno carne, ossa, respiro. Le tue parole sottolineano i dettagli di un sentire che prevede l’ar-resa al bello in quanto tale, in quanto necessità. Grazie.

  2. “…All’ombra de L’albero di Giuda, tra il cranio e Il deserto, tra i carri di Arlecchino e il talento della morte, si può osservare la grazia di un uomo che sa scrivere con la voce della gola e della chitarra versi in cui la carne dilaniata non si rimargina, ma apprende ad essere bellezza.
    Quando il silenzio giunge davvero ci si ritrova una lacrima in bocca, un brivido in petto, un dolore tra le dita ed ovunque la sensazione forte del tocco di una musica che è esperienza del sublime, del meraviglioso che non rassicura ma toglie il fiato e dà vita.”
    Questa parte resta tra le più belle scritte in Losthighways…mi sono commosso…e abbiamo fatto bene io e Amy ad insistere che scrivessi questo pezzo per lui…una persona unica che abbiamo avuto il piacere di conoscere e ci ha tolto il fiato dandoci vita…grazie Valentina (il dvd è fantastico perchè si respira intimità senza effetti speciali…)

  3. Occorre saper “sentire” per scrivere così di C. Basile.
    Valentina, grazie

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