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The Harmony Codex – Steven Wilson

ARTWORK Harmony_CodexUn capolavoro di Human Intelligence. Un viaggio sonico ai confini della coscienza umana, dove realtà e sogno si sovrappongono nelle infinite sfumature dello spazio-tempo. Sperimentare con gli apparenti finiti colori della tavolozza del suono, trasfigurando musica organica con effetti digitali con il solo intento di trascinare l’ascoltatore odierno in un’esperienza nuova ed emozionante. Al settimo lavoro in studio Steven Wilson approda alla perfezione della creatività musicale umana. Giunge al The Harmony Codex. Intercetta il filo invisibile che lega vari generi musicali, inseguendo un flusso di coscienza alla Joyce, esplorando gli  universi nascosti della mente, aprendosi totalmente all’imprevedibilità della vita. The Harmony Codex è un disco visionario, c’è surrealismo sonoro. La giustapposizione di immagini oniriche, di ricordi nella scrittura dei testi fa da contraltare alle originali soluzioni compositive che si susseguono nei 65 minuti dell’album. Inclination ci guida in una foschia mentale con un battito di cuore robotico emergente da un’atmosfera apocalittica. Qui il primo esempio di musica organica contaminata dal digitale dove la fantastica drum machine di Jack Dangers (Meat Beat Manifesto) si giustappone alle percussioni di Pat Mastellotto (King Crimson). What Life Brings è la ballad pop sensuale dal tipico piglio floydiano, l’assolo sembra fuoriuscito da A Momentary Lapse of Reason. Si prosegue con il primo singolo Economies Of Scale dove riaffiora l’attitudine alla sperimentazione vocale del precedente lavoro The Future Bites con una magica base ritmica, frutto del programming sapiente dell’artista inglese. In questo brano un’altra prova di sinergia tra musica organica e digitale dove i Police si incrociano con Aphex Twins. Poi ritorna l’anima progressive di Steven Wilson con il pezzo più cinematico del disco. Stiamo parlando di Impossible Tighthrope, dove i Pink Floyd di Run like Hell si colorano di sfumature jazzy alla Sun Ra, di impulsi prog-rock alla Porcupine Tree. In questa tessitura pregevoli i cambi di pitch dei cori di Steven Wilson, gli assoli di Organo Hammond, piano Rhodes e Wurlitzer che creano un’atmosfera seventy moderna. Quindi la seconda ballad pop Rock Bottom che solo Steven Wilson sa confezionare in maniera intelligente. Un dialogo vocale da pelle d’oca iperconsolidato tra lui e l’artista Ninet Tayeb, forse ancora più coinvolgente del precedente incontro in Pariah. Qui colpisce l’uso del corno di Bassetto per una canzone pop, e qui che vedi il genio ed il gusto della produzione artistica. Ritroviamo la metà ocura di Steven Wilson in Beautiful Scarecrow. Il mood introspettivo del brano è affidato ancora una volta al drum programming di Jack Dangers insieme al drumming organico di Craig Blundell ed  ai synth di Adam Holzmann. Il capolavoro è la title-track dove invece il programming è a cura di Steven  Wilson che crea un’atmosfera ipnotica, un’armonia nascosta della memoria dove c’è spazio per l’incantevole spoken di sua moglie Rotem. In questi versi c’è la chiave di lettura di tutto il disco. Time is running out continua l’equilibrio tra musica organica e inorganica, una piano ballad ispirata al miglior Elton John che si increspa di geniali spasmi elettronici. Actual Brutal Facts è il brano che ci riporta l’oscurità e gli approcci un po’ più dark di Grace for Drowning.  C’è un arpeggio di chitarra elettrica circolare, potente e penetrante ed un nuovo finale assolo memorabile di corno di Bassetto. Qui la voce di Steven Wilson si scurisce ad interpretare quella di un subconscio invadente dalle movenze anche rap. L’album si chiude con un caleidoscopio di sfumature soniche, con Staircase, un distillato di magiche soluzioni melodiche, dove si resta incantati dai continui cambi di atmosfera. Svetta un assolo di basso impulsivo (ultimo amore di Steven Wilson nell’ultimo disco dei Porcupine Tree) a metà brano in un’attitudine ispirata all’esperienza No-man. Poi c’è la coda finale alla Vangelis dove ancora una volta si ripete il mantra spoken di Rotem in una finale pioggia catartica. The Harmony Codex è tutto quello che un cultore di musica può attendersi nel 2023. Una scatola piena di sorprese, un viaggio da ripetere all’infinito, tra tradizione rock e sfide techno-elettroniche. L’unico vinile che vale la pena acquistare.

“Did I dream you or are you dreaming me now? As your waking thoughts gradually take over as old dreams are ultimately forgotten and lost…”

Credits

Label: Virgin Music – 2023

Line-up: Steven Wilson (Vocals, programming, acousti/electric guitar, piano, bass, horn, synth, Organo Hammond, piano Rhodes e Wurlitzer).

Tracklist:

1 INCLINATION
2 WHAT LIFE BRINGS
3 ECONOMIES OF SCALE
4 IMPOSSIBLE TIGHTROPE
5 ROCK BOTTOM
6 BEAUTIFUL SCARECROW
7 THE HARMONY CODEX
8 TIME IS RUNNING OUT
9 ACTUAL BRUTAL FACTS
10 STAIRCASE
Links:Sito Ufficiale, Facebook

Album – streaming

ROCK BOTTOM – Video

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