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The Third Chimpanzee – Martin Gore

MG_3rd_chimpanzeeCi si chiede perché certe band riescano a raggiungere un certo livello di notorietà planetaria e a mantenere la loro fan base per decenni. E’ molto semplice perchè sono frutto di un incontro fortuito di geni, personalità artistiche che avrebbero funzionato anche da sole. Questo Ep di Martin Gore è l’esempio di tutto questo. The Third Chimpanzee evidenzia (se ce ne fosse stato ancora bisogno) che la forza cinematica dei synth dei Depeche Mode è tutta nelle mani e nella mente di Martin Gore. La sua voce, modifcata dal sintetizzatore, diventa voce di un primate. In particolare in questo EP strumentale si evocano e rinfrescano le intuizioni trip-hop di Ultra accanto a quelle kraut-rock degli esordi anni ottanta.  Mandrill e Capuchin sono viaggi disturbati, sono colonne sonore di mondi distopici, dove il protagonista si vestirebbe fetish e danzerebbe in garage tra le macerie di metropoli deserte. Questo Ep andrebbe ascoltato mentre si legge il saggio The Rise and Fall of the Third Chimpanzee del biologo Jared Diamond, che è in sintonia con le tematiche affrontate recentemente dall’album Spirit dei Depeche Mode. Il terzo Scimpanzè (l’Homo Sapiens) è asceso ad un immenso progresso coniugato sempre al seme dell’autodistruzione. La prossima volta che porteremo nostro figlio allo Zoo non ci dovremmo meravigliare di trovare noi stessi, nudi senza pelo, in una gabbia accanto a quella proprio degli Scimpanzè. Quei possibili esperimenti sull’uomo che prevedeva Diamond nel 1991, oggi sono attualità in epoca social. La musica di Martin Gore riesce a suscitare questo senso di autodistruzione e desolazione che stiamo vivendo, anche grazie alla pandemia. Un Ep concentrato di alta emotività elettronica. A volte la scimmia usa il progresso per ascendere “spiritualmente”.

Credits

Label: Mute – 2021

Label: Martin Gore.

Tracklist:

1. Howler
2. Mandrill
3. Capuchin
4. Vervet
5. Howler’s End
Link: Sito Uffciale.

Howler – Video

Album – streaming

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