C’è un suono che non viene solo da Seattle, ma da un altrove più profondo. Un suono che non grida, non esplode: si consuma lentamente, come una candela accesa in una stanza vuota. Above è quel suono. È il respiro spezzato di chi ha visto troppo, sentito troppo, perso troppo. Layne …
Leggi tuttoWish you were Here – Pink Floyd
Well, you wore out your welcome with random precision Rode on the steel breeze Come on, you raver, you seer of visions Come on, you painter, you piper, you prisoner, and shine Vorrei che fossi qui. È il 5 giugno del 1975, un tizio con soprabito, borsa e scarpe bianchi …
Leggi tuttoAladdin Sane – David Bowie
Essere Ziggy Stardust. Alieno sceso sulla Terra ad annunciare il glam rock, licenziando uno dei capolavori del ‘900, The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (16 giugno 1972). Essere venerati come una divinità. Portare il proprio personaggio trionfalmente in tour sulle due sponde dell’Atlantico. Essere un …
Leggi tuttoDots and Loops – Stereolab
Il chitarrista compositore Tim Gane e la cantante e paroliera francese Laetitia Sadier misero su, nel coacervo dell’indie pop londinese di fine ’80, un laboratorio di avanguardia e zucchero filato, destinato a cambiare per sempre la storia del pop sperimentale. Capitolo sesto della loro produzione, Dots and Loops (Duophonic, 1997) è, …
Leggi tuttoIntrospection / Migration – J.H. Guraj
#0010 Migrazioni, ma come categoria profonda che sagoma l’esistenza in un costante peregrinare, da un luogo dell’anima all’altro, da una prospettiva all’altra, da un destino all’altro. J.H.Guraj è l’alterego di Dominique Vaccaro, fattosi conoscere fino a qui per un’intensa attività di artigianato elettroacustico e sperimentazione, improvvisazione elettronica e musica …
Leggi tuttoYayayi – Yayayi
#0009 Gli anni ’10 del secondo millennio hanno offerto nuovi paradigmi e identificato luoghi nuovi in cui andare a ricercare gli avamposti dell’innovazione musicale. Il più fruttuoso di questi è la rete stessa, dove il confine tra l’indipendenza, l’autoproduzione e il grandissimo successo di pubblico ormai è labilissimo. Il Voyager3 ospita …
Leggi tuttoHatful of Hollow – The Smiths
#0008 Vero è che degli Smiths qualunque disco meriterebbe un posto nella soffitta polverosa del Voyager3, che, per chi se lo fosse perso, è il nostro personalissimo baule cosmico discografico da restituire al futuro, terrestre e non. Partiamo da questo Hatful of Hollow, venuto alla luce nel novembre del ’84, …
Leggi tuttoPet Sounds – The Beach Boys
#0007 Nei solchi di ogni narrazione c’è sempre stato l’uomo, con le sue aspirazioni, la sua vita, il suo peregrinare dalla nascita alla morte. Cosa merita d’esser concesso all’eternità se non il racconto dei sospiri dell’uomo nelle varie stagioni della sua esistenza? Pet Sounds è in ordine sparso: 1) un …
Leggi tuttoLitania Sibilante – Italian Instabile Orchestra
#0006 Ironia della sorte che una delle esperienze italiane del jazz contemporaneo più quotate e apprezzate all’estero sia quasi del tutto anonima e sconosciuta in patria e persino bistrattata nei circuiti festivalieri nostrani. Per di più una big band, un’orchestra dedita all’esplorazione armonica e all’avanguardia prima che all’improvvisazione, al …
Leggi tuttoParanoid – Black Sabbath
#0005 Nella valigetta cosmica oggi un vinile polveroso e nero come la pece, ricco di mitologia rock, prima pietra miliare di fatto a entrare nel Voyager 3. Parliamo di Paranoid dei Black Sabbath, un manifesto della musica del diavolo, precursore e antesignano di tutto quel filone “black”, per così …
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Lost Highways Seek your mood, Find your lost highways!