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La forza vocale che sperimenta: Intervista a DIMAIO

dimaio_prometto_23Ci sono strade poco battute quando si parla della musica lirica. C’è sempre stato il tentativo nel mainstream di condurre la lirica al grande pubblico improntandola in schemi pop melodici di grande presa ma mai sperimentando veramente nella contaminazione di genere. L’artista Dimaio con il suo album d’esordio Debut ha mostrato  subito un’attitudine molto originale di esprimere le sue doti vocali di tenore in schemi pop non banali pur rispettando i canoni di questo tipo di forza vocale. In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo Prometto, LostHighways non poteva non approfondire questo talento emergente.

Cosa puoi dirci di Prometto?
«Prometto è un brano scritto da un grande team di autori ed arrangiato e prodotto dal maestro Carmelo Patti. È un singolo che rappresenta una ripartenza importante per me, dopo un periodo non facile. Cercavo un brano che raccontasse l’emotività di quel momento e, quando l’ho ascoltato, ho pensato che fosse perfetto e che potesse rappresentarmi. Nel brano utilizzo il doppio registro vocale tenore e controtenore. Caratteristica che contraddistingue l’anima del mio progetto». Prometto è come una narrazione che parla di moderno raccontando il passato; la tradizione del canto unita alle sonorità attuali del pop che troviamo nell’apertura degli archi che si trasformano in synth elettronici e si inseriscono nell’orchestra in modo complementare. Il suono del pianoforte ci proietta in un ambiente sonoro intimo.

Ti senti più tenore o controtenore?
Questi due registri vocali rappresentano due anime diverse della mia vocalità, e anche due percorsi diversi. Nasco dal pop, e fin dalla giovane età ho sempre cantato con la tonalità da tenore. A 35 anni, grazie al premio Oscar Louis Bacalov, intraprendo gli studi classici che mi avvicinano al repertorio dei cosiddetti evirati, i sopranisti del ‘700. Possiamo dire che il tenore che è in me è la parte pop, ed il controtenore è l’anima classica. L’obiettivo però di questo mio progetto è quello di fondere insieme questi due mondi interiori così diversi, ma che tanto di me raccontano e mi rappresentano.

Nei tuoi prox lavori ritroveremo anche dei brani del repertorio classico ?
Con il Maestro Carmelo Patti stiamo ancora definendo la tracklist del nuovo album, ma non escludiamo l’inserimento di altre arie del repertorio classico e di cantare di nuovo con un impostazione più lirica, vedremo.

Nel videoclip di Prometto con la regia di Luigi Pingitore troviamo la partecipazione  di Jago giovane artista di fama mondiale cosa vi ha spinto a questa collaborazione? Jago è un artista straordinario il suo enorme talento ti travolge, ho avuto la fortuna di conoscerlo quando ancora stava scolpendo la Pietà, mi piace la sua comunicabilità, nonostante scolpisce opere che riportano al passato è un artista moderno ed attuale, mi rivedo molto in questo, anch’io ho interpretato ed interpreto aree classiche contaminandole con suoni moderni, capimmo subito che tra noi c’era una grande empatia artistica e che avremmo potuto raccontare la nostra arte unendo le forze. È stato un onore averlo al mio fianco in Prometto.

C’è un artista del pop moderno con il quale avresti il desiderio di collaborare?
Ce ne sono diversi ma se devo dirti due nomi che ho nel cuore ti dico Elisa e Diodato.

Sei stato definito “controtenore contro i pregiudizi”. Cosa pensi a riguardo?
Credo che il giornalista si riferisse ai pregiudizi di chi mi ha giudicato solo perché ho toccato arie barocche che secondo loro possono essere cantate solo secondo dei tecnicismi che il mondo della classica ti impone. Io non amo regole forzate e schemi da seguire. Alla base del mio progetto c’è la sperimentazione la fusione di più generi e registri vocali ( tenore / controtenore ) la ricerca di emozioni e di verità. Quindi si mi piace come definizione felice di essere un controtenore contro i pregiudizi. Ma inteso in modo più ampio del termine contro tutti i pregiudizi di ogni genere.

Prometto – Video ufficiale

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