These days are blue – The Softone

Vladimiro Vacca Album, Recensioni 1 commento

E ti trovi a tuo agio sulla riva di un fiume. E ti specchi nel fluire degli anni. E quel che resta lo stringi al petto. Sono quei giorni blue passati con lei, These days are blue. Quando le ombre del sogno collidono e saldano il folk al sentire blues, quando le stelle notturne, illuminandosi, diventano fiori all’alba… riconoscerete le alchimie sonore dei partenopei The Softone. Il deus-ex machina Giovanni Vicinanza emana voce come sospiri di soffice nostalgia. Il suo songwriting non è lontano da mostri sacri come Elliot Smith. Le sue canzoni sono ballate dove le coordinate pop si disperdono e si elevano in atmosfere alternative folk, dove gli arrangiamenti di archi regalano tanta pace all’anima dell’ascoltatore. Il blue dei Softone acquisisce sfumature intense alla Bowie e Lennon come in Hello and say goodbay e Light. Poi nella splendida All my days ti imbriglia in blue più bluesy. Songs For Ulan (Pietro De Cristofaro) presta la sua voce ad un’altra incantevole traccia che è Close your eyes: i fiati che ne aprono la notte sono infranti da gocce di Rhodes toccando l’apice emozionale del disco. La delicatezza di For tonight è disarmo totale, è brivido del tempo andato… è sopravvivenza ai propri spettri dandogli del tu. These days are blue è qualcosa di più di un disco. E’ sentimenti, emozioni, passioni filtrate nel tempo che scorre incessante… acqua pura di sorgente che non ha prezzo. Dalla terra dove tutto è difficile ma trova sempre la giusta armonia. Signori non andate lontano, i Softone sono vicini ed il loro esordio è paragonabile a capisaldi come Calexico e Kings of Convenience.

Credits

Label: Awful Bliss – 2008

Line-up: Giovanni Vicinanza (voce – chitarra) – Emma Vicinanza (voce – chitarra) – Claudio Schettino (chitarra slide – piano rodhes) – Catello Esposito (batteria) – Tommaso Esposito (basso) –Gerardo Attanasio (Guitar, piano, glass harmonica).

Tracklist: