Quando li ho visti live rimasi sbigottito. Il giorno dopo avevo voglia di rivederli. Di percepire quell’onda impetuosa di suono che mi aveva attraversato dentro fino all’anima. Poi mi ricordai che era una band indipendente e che avrei dovuto aspettare solo che ripassasse dalle mie parti e che mai ci sarebbe stato un DVD anche solo amatoriale che mi restituisse almeno il 60% di quella gioia di vivere che mi avevano dato in quel live. Questo è l’effetto che ti suscita un live dei Marta sui Tubi. Con appena due album i tre ragazzi siciliani hanno attraversato tutta la penisola proponendo questa loro musica che è rock senza chitarra elettrica. Il sound dei Marta sui Tubi è la sperimentazione che sfonda le barriere di genere e che tramuta il folk in rock spingendo sull’acceleratore del Mar Mediterraneo. La cosa che più colpisce dei Marta è il fatto che sono Nudi e Crudi nella loro attitudine live. Sono macchine perfette. L’acustica di Carmelo Pipitone disegna trame melodiche che riescono attraverso il suo fingerstyle a far sembrare la sua chitarra a diecimila corde.
La voce elastica, calda e lirica di Giovanni Gulino si intreccia alla perfezione nelle tele sonore di Carmelo sugli accenti di impetuosa batteria di Ivan Paolini. In questo DVD c’è tutto questo attraverso il meglio delle loro performance live nel corso di questi ultimi quattro anni. C’è la vita da furgone, gli amici collaboratori che sono dietro la macchina live e loro con i racconti on the road e le follie. Da Marea Festival di Fucecchio, alla Casa139 i Marta sui Tubi immortalati con i capelli corti, lunghi e rasati. Ci sono tutti pezzi di battaglia, da Muscoli e Dei a Perché non pesi niente, da Stitichezza cronica a Via Dante, da Cenere all’Abbandono. Quindi il documentario di Marta sui Ghiacci: hanno suonato in un igloo a 3200mt con strumenti di ghiaccio, il massimo esempio di estro e follia di questa band. C’è spazio anche per tutti i loro video, uno più folle e imprevedibile dell’altro: spiccano il fantastico Vecchi difetti di Fabio Luongo e l’inedito Cenere. Questo punto e a capo dei Marta sui Tubi, che hanno lasciato la label Eclectic Circus scegliendo la via dell’autoproduzione con la loro etichetta Tamburi usati, oltre a essere celebrato dalle istantanee di pura gioia sonora del DVD è accompagnato da un breve Ep: L’unica cosa. La title track e Pleiboi contengono i semi verso il futuro dei Marta sui Tubi, dove gli stop and go e le accelerazioni saranno sempre più una loro cifra distintiva invadendo il territorio del prog in chiave veramente originale (n.d.r. il sax di Pleboi è quello di Enrico Gabrielli degli Afterhours). Nell’Ep si ripropone la cover quasi a capella di Ma come fanno i marinai, eseguita insieme ai Lombroso per una compilation del Mucchio. L’ Ep si conclude con un tributo alla loro patria Sicilia musicando la poesia Negghia di Peppino Impastato (n.d.r. giornalista e attivista italiano nella lotta contro la mafia, celebrato nel film I cento passi). Insomma questo DVD senza effetti speciali è per chi ama uno dei gruppi più geniali dell’underground italiano ed è come me rimasto di sasso quando ha visto live la prima volta i Marta sui Tubi, innamorandosene follemente.