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Una contemplazione lenta, una ricerca di confine e interiore, un magma tutto italiano. E un moniker, che rimanda a un’espressione del latino antico, l’Alio Die, rappresentante un augurio a un tempo migliore, un saluto a un altro giorno. Cosa aggiungere di più di questo al delicato momento storico che il nostro paese sta vivendo? Alio Die, al secolo Stefano Musso, è probabilmente il maggiore compositore di musica ambientale italiana di sempre. Partendo dall’elettroacustica dei primi tempi e passando al drone-scaping di esplorazione che ha investito per intero la sua vastissima produzione discografica, il percorso di Alio Die è fatto di poesie soniche in penombra, di creature multiformi che nascono in boschi di cristallo. Ma anche di inviti alla meditazione, alla preghiera, a un’introspezione lenta che nasce dall’ambiente e dai suoni trovati per trasformare tutto sapientemente in litania. In questo Horas tibi serenas, si parte dal medioevo per arrivare a distendere le composizioni in un minimalismo alla Steve Reich elegante e metafisico. Una narrazione in tre movimenti, che incanta e addormenta. La giusta lente sensibile da cui vorremmo, dall’alto, essere osservati oggi.
GENERE: Ambient, Drone
PAESE: ITALIA
LABEL: HIC SUNT LEONES (2010)