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Dietro a ogni cosa, il debut album di Franz

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Dietro a ogni cosa, il debut album di Franz, è uscito il 17 Aprile.

Per l’artista, arrivato secondo al Premio Fabrizio De André 2019, si tratta del disco d’esordio, ed è pubblicato da PrimalBox. Anticipato dal videoclip L’America, ideato, prodotto e montato dallo stesso Franz, il debut album è ora disponibile sulle piattaforme di streaming e negli store digitali.

ASCOLTA “DIETRO A OGNI COSA”

Compositore di formazione classica, batterista di attitudine punk-rock, videomaker e autore di colonne sonore, Franz (al secolo Francesco Riva) è un musicista che fa della poliedricità la sua cifra stilistica. La raffinatezza degli arrangiamenti per archi e fiati scritti in prima persona, l’immediatezza della forma-canzone, l’atmosfera a tratti sognante e cinematografica, tutto confluisce nei brani che compongono Dietro a ogni cosa, sintesi perfetta del suo linguaggio musicale.

“Dietro a ogni cosa” è un disco intenso, ma anche leggero. Perché dietro ogni cosa c’è anche il suo contrario. Dietro alle piccole miserie quotidiane si nasconde la bellezza, nei ricordi il nostro futuro, in una pozzanghera nel fango il riflesso dell’infinito.

Dietro a ogni cosa c’è un mondo nascosto, immenso e vario come siamo noi esseri umani.

E diventando grandi, talvolta si intuisce tutto questo e si impara ad avere com-passione, a volersi bene, a trattarsi con riguardo e dolcezza, a guardare con meraviglia questo universo e al contempo sentire la voglia di stringersi un po’, per non sentirsi piccoli, per non sentirsi soli.” Franz

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Il racconto di Franz inizia evocando i silenzi di una sterminata pianura in Settembre, prima traccia del disco, un esplicito richiamo a “Il deserto dei Tartari”, il capolavoro di Dino Buzzati (“Noi sulla fortezza abbandonata / di fronte a questa piana sconfinata / vegliamo sul confine”), prosegue con la ricerca di nuove frontiere esistenziali ne L’America (“Ma se chiudi gli occhi ti riporto in America / tra i locali di jazz e i fantasmi dell’opera / e se restiamo in silenzio torniamo anche in Africa / i tramonti sul fiume, e le carezze ai leoni), si staglia altissima fra le anime dell’Aldilà de Il Lungo addio, dove nell’eterna bellezza s’insinua una nostalgia paradossale (“C’è qualcuno addirittura che guarda con rimpianto ai tempi del dolore, dell’affanno e dello stento / “Non siamo mica matti” – dicon loro – “vorremmo solo ricordare / cosa fosse il desiderio, la speranza, lo stupore), incontra a mezza via un sommo Maestro del Rinascimento, che sorprende il viaggiatore con il suo disincanto ne La canzone popolare, quinto brano in scaletta: “Lungo la strada incontrai Orlando di Lasso / mi disse: “Il contrappunto puoi anche lasciarlo a casa / Alla gente basta poco, vuole solo la canzone popolare”, si specchia nella mutevole storia delle ambizioni e dei desideri nascosti Dietro a ogni cosa (“Cambian col tempo anche le utopie / perché a sedici anni c’è un unico Dio / mandar tutti a cagare per non sentir la paura / e scriver canzoni per fare bella figura”); si perde nella festa di Fred Astaire, in cui fanno baldoria tra gli altri Roger Waters e Maurice Ravel, e si ritrova, infine, nella conclusiva Gli specchi, a dichiarare l’amore per una passione vera, che nella burrasca porta la pace: “Ma dentro la tempesta resto sereno / dentro la tempesta in fondo mi sento bene / senza la tempesta non c’è quiete / respiro, sento il vento / penso che Il peggio è passato”.

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Franz (al secolo Francesco Riva) è diplomato in composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in batteria all’Accademia di Musica Moderna di Milano. Dieci anni fa ha fondato il Greenman Studio dove ha iniziato a comporre musica per immagini, creando colonne sonore e sound design per video, installazioni e pubblicità andati in onda in Italia e all’estero.

Nel 2003 ha vinto il premio Paolo Pavanello per giovani autori. Scrive i pezzi e canta nei 7marzo, con cui ha pubblicato il disco “Vorrei rinascere in un Lama “, il cui primo singolo “Dai passa questo pezzo” è stato trasmesso da diverse radio nazionali fra cui Radio Deejay.

Franz è il suo progetto in cui unisce cantautorato e musica per film, con l’ambizione di creare qualcosa di nuovo che abbia la potenza del rock ma allo stesso tempo utilizzi solo strumenti acustici, con tutte le meravigliose sfumature della musica classica. Ogni nota è stata scritta da Franz per una orchestra di nove elementi che è parte fondante del progetto.

Franz è arrivato secondo al Premio Fabrizio De André 2019 con il brano Settembre, primo singolo del debut album Dietro a ogni cosa, in uscita il 17 aprile 2020.

“Franz è un compositore, musicista totale che riesce a rendere cinematografico lo sviluppo musicale del brano, che mai però prevarica le parole o ne è prevaricato. Andatevelo a cercare, ne vale la pena.” Paolo Talanca – Il Fatto Quotidiano

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Credits album

Testi e musiche: FRANZ
Orchestrazione: FRANZ
Voce e pianoforte: FRANZ
Contrabbasso: FEDERICO DONADONI
Violino primo: COSTANZA SCANAVINI
Violino secondo: BEATRICE MARIZZONI
Clarinetto: VIVIANA PIAZZA
Corno: VALERIA GARIBOLDI
Tromba: GIUSEPPE BONIFACIO
Chitarra: CARLO FONTANA
Batteria: BEPPE GAGLIARDI

Special Guests:

STEFANO IASCONE (Cacao Mental): tromba in “L’America”, “Fides et Ratio”, “Al di là del Mare”,
“Il Lungo Addio”, “Fred Astaire”.
PAOLO AGRATI: Voce Narrante ne “Il Lungo Addio”

Prodotto e Mixato: FABRIZIO SAN PIETRO e FRANZ
Mastering: ANDREA BERNIE de BERNARDI

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