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Gigaton – Pearl jam

GIGATON_Cover“Blinking stars, beneath you roam/Room to tomb and cradle to grave/All the answers will be found/In the mistakes that we have made… As the silence gets louder my heart gets pounding/And ventricles pumping, working overtime/Our freedoms fraught with danger being circumscribed/A life cut short and circumsized (Stelle tremolanti, vagano sotto di te/Dalla stanza alla tomba e dalla culla alla tomba/Tutte le risposte saranno trovate/Negli errori che abbiamo commesso… Mentre il silenzio si fa più rumoroso il mio cuore batte forte/E i ventricoli pompano sangue, facendo gli straordinari/Le nostre libertà cariche di pericolo vengono circoscritte/Una vita interrotta e circoncisa…”, da Who Ever Said. Questi versi sembrano profetici al cospetto di quello che stiamo vivendo in questi giorni di quarantena a causa del virus Covid-19. I Pearl Jam ci scaraventano in faccia i nostri tempi malati senza sconti con un rock grezzo e ricco di riff taglienti… perchè l’aria del silenzio si deve lacerare con fragore. Ritornano a quell’energia e onesta creatività dello stomaco che era di casa nei lori primi tre dischi Ten, Vs e Vitalogy. C’è tanta rabbia ma anche tanta speranza come in Never Destination e Seven o’clock. Quest’ultima è caleidoscopica di sbalzi melodici, piena di invettive rivolte ai politici della destra imperante: “Sitting Bull and Crazy Horse come/Forged the north and west/Then there’s Sitting Bullshit as our sitting president/Talking to his mirror, whats he say, whats it say back?/A tragedy of errors, who’ll be last to have a laugh? (Toro Seduto e Cavallo Pazzo sono venuti a forgiare il nord e l’ovest/E poi c’è Stronzo Seduto come presidente in carica/Che parla col suo specchio, cosa gli dice, cosa gli risponde?/Una tragedia degli errori, chi sarà l’ultimo a farsi una risata?)”. C’è spazio per incantevoli ballate come  Comes Then Goes e Retrograde. Sono trascorsi quasi 30 anni con Eddy Vedder & Co. che ci hanno insegnato come sopravvivere in anni post-grunge, aggrappandoci alle radici del rock inglese degli Who e dei Led Zeppelin, così come ci ripetono in Superblood Wolfmoon e Never Destination. Ma l’attitudine punk che c’era dietro il grunge riaffiora sempre come nelle soundgardeniane Take The Long Way e Quick Escape. Infine in Dance of the Clairvoyants ci sono le incursioni in territori elettronici che non ti aspetti quasi ai limiti di certi Talking Heads,  come pure in Alright. All’undicesimo capitolo, la band di Seattle dimostra che si può realizzare ancora un disco rock credibile, fatto di 12 pezzi che non cedono mai alla noia ma costantemente regalano buone vibrazioni. Gigaton riempirà sicuramente queste giornate di lutto e di dannata solitudine. E’ il disco che ci voleva. E’ la tavola da surf che ci aiuterà ad affrontare la prossima onda di questa tempesta che non sembra finire mai. Ogni volta che riascolteremo Gigaton ritorneremo a questi giorni, perchè è un album che non morirà mai dentro di noi.

Credits

Label: Monkeywrench / Republic – 2020

Line-up: Eddie Vedder (voce, chitarra ritmica) – Stone Gossard (chitarra ritmica) – Mike McCready (chitarra solista) – Jeff Ament (basso) – Matt Cameron (batteria).

Tracklist:

1. Who Ever Said
2. Superblood Wolfmoon
3. Dance Of The Clairvoyants
4. Quick Escape
5. Alright
6. Seven O’clock
7. Never Destination
8. Take The Long Way
9. Buckle Up
10. Comes Then Goes
11. Retrograde
12. River Cross

Link: Sito Ufficiale.

Quick Escape – Video

Gigaton – Streaming

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