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Quattro Quartetti – Emidio Clementi/Corrado Nuccini

recensione_clementinuccini-quattroquartetti_IMG_201704Dopo Notturno Americano, ispirato al testo Il Primo Dio di Emanuel Carnevali, Clementi e Nuccini tornano insieme per musicare Quattro Quartetti di Thomas Eliot. Più che un reading, lo si può definire come l’aderire della musica alle parole. Studiando con rispetto. Voce del verbo tendere. I suoni intercettano la metrica del testo e si collocano alle sue spalle come un’ombra per fargli da sfondo, aureola magica, risonanza di significato. Il testo di Eliot risale al 1943 ed è costituito da diversi poemetti: Burnt Norton, East Cocker, I dry savages, Little gidding. Il primo poemetto, Burnt Norton, si apre con una voce registrata che introduce un qualche immaginario sbarco lunare: la voce narrante di Clementi è ferma, il ritmo lento, molte pause si susseguono. Atmosfera di indugi, suoni che attraversano l’ascolto come aurore boreali. Il tempo e lo spazio sono il tema centrale, sono passato e futuro concentrici, senza vie di fughe nell’eterno giardino di rose. Nell’ultima parte il brano acquista toni più grevi mentre la voce accelera il ritmo.
East Cocker: la voce in lontananza sembra annunciare lo sbarco dello “spettatore” in una fermata della metro. Percussioni ipnotiche, assillanti, pause brevi, “io sono qui, o là o altrove, nel mio principio”: per salvarsi dagli orrori umani la poesia di Eliot suggerisce di esplorare, acquistare la saggezza sperimentando l’esperienza umana stessa.
Poi il mare con le sue le onde e la sua eco, gli dei della terra che cerca l’acqua. I dry salvages è un ricettacolo di immagini che si schiudono una dietro l’altra. Pulsazioni di origini orientali salgono dal basso, smerigliature d’Oriente. Questa esistenza terrena non ci consente di afferrare il tempo senza tempo, qui non possiamo allontanarci nè dal passato nè dal futuro. Little Gidding definisce l’esistenza con il principio nella fine e con la fine nell’inizio. L’ultima scia del pezzo è quasi un carillon, aperto in melodie serene, rischiarate.
Le case sono andate tutte sotto il mare. I danzatori sono andati tutti sotto la collina.
Nuccini e Clementi mettono a punto un altro lavoro onesto, conciso, denso nell’arduo compito di mettere in contatto musica e poesia.

Credits

Label: 42 Records – 2017

Line-up: Emidio Clementi (voce narrante) – Corrado Nuccini (chitarra e programmazioni)

Tracklist:

  1. Burnt Norton
  2. East Cocker
  3. I dry salvages
  4. Little gidding

Link: facebook

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