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I colori di Ultrafun Sword: intervista agli ELK

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Ultrafun Sword, secondo album degli ELK, ci ha colpito particolarmente. Oltre al sound ricercato con stile, oltre alla cura usata per dare alla luce il loro secondo lavoro, ci resta impresso il tema che la band ha voluto sviluppare a 360 gradi. Non meno importante del contenuto è il contesto nella quale l’album stesso si inserisce in modo trasversale e non banale. Abbiamo cercato di approfondire le varie tematiche tramite una breve intervista ed un regalo per i nostri lettori: Ultrafun Sword è in download gratuito per 48h! (17-18/11/2016)
[Link di download dopo l’intervista]

Ci piacerebbe che vi presentaste con una manciata di aggettivi che rappresentino la vostra idea di musica.
Ok, vediamo un po’… Post. Colorato. Crispy.
Soprattutto Colorato.

Ultrafun Sword appare un lavoro ricco di contrapposizioni, a partire dal titolo sino ad arrivare alla cover. Che significato c’è dietro questi due elementi che subito balzano all’occhio di chi prende in mano il vostro disco?
Ci siamo resi conto in un secondo momento che il titolo Ultrafun Sword potesse nascondere un significato più nero di quello che invece è un elemento fantastico, cioè la classica spada magica.
Se si fa caso agli indizi nella copertina, ci si può rendere conto che questa rappresenta [SPOILER] il presente narrativo.

La vostra storia parte con World, album del 2014. La vostra musica era differente allora. Cosa è cambiato con Ultrafun Sword? Com’è mutata
Direi che si è arricchita, si sono aggiunti molti colori.
Ultrafun Sword è un disco più maturo, scritto meglio, più coeso dove abbiamo trovato il nostro spazio e in cui abbiamo dato tutto.

Non avete un genere predefinito, un’etichetta con la quale marchiare il risultato della vostra creatività. Oltre a questo, elemento già di per sé lodevole, il vostro è uno stile ben lontano da ciò che ci “si aspetta” dal rock italiano. A chi o a cosa vi ispirate quando componete la vostra musica? Ci sono dei riferimenti in particolare?
Non credo ci siano dei riferimenti particolari, ognuno di noi ascolta musica differente e tutti mettiamo da parte molte delle nostre personali influenze per non pestarci i piedi l’uno con l’altro.
Ognuno sa cosa non piace al resto della band per cui evitiamo di proporre idee che non ci piacerebbero. In questo senso direi che facciamo musica per noi stessi. Per la band.
Per questo è difficile farti un nome in particolare, ma se domani ci fosse una data dei Mogwai credo che ci andremmo in blocco.

A tal proposito, se alcune canzoni potessero essere innalzate al titolo di “divinità”, potreste indicarci cinque brani che si troverebbero nell’Olimpo musicale degli ELK?
Fridge Magic
– Mogwai; Heard About You Last night – Mogwai; Rano Pano – Mogwai; I Could Live In Hope – Low; Holocene – Bon Iver.

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I titoli degli otto brani di Ultrafun Sword sono ricercati e non facilmente comprensibili. Il contenuto è invece più immediato. Questa ennesima contrapposizione è voluta? A quale scopo
I titoli sono capitoli della storia che sta per essere raccontata. Come in un libro.

E’ risaputo che molti critici, così come buona parte del pubblico italiano, non è favorevole ad ascoltare artisti nostrani che cantano in lingua inglese. Questo poi si scontra con l’altra faccia della medaglia: l’esterofilia dilagante. Cosa pensate a riguardo?
Semplicemente l’inglese ci piace di più come suona, soprattutto immaginandoci di assistere a un nostro concerto.

Raggiungere un pubblico straniero per una band come voi è una reale possibilità? Utopia? A cosa ambite?
Sì, è possibile, perché no?
Ambiamo a dedicare alla musica tutto il tempo che abbiamo a disposizione fino alla fine dei nostri giorni.

Sappiamo tutti quali sono i sacrifici e le fatiche di una band che si muove nella scena underground. Dove risiede quella forza? Sicuramente nelle vostre canzoni: quale brano di Ultrafun Sword, su tutti, vi rende consapevoli dell’importanza di ciò che fate?
Facciamo musica per noi stessi, di conseguenza ci piace quello che facciamo. Avremo la forza di farlo fino a quando sarà possibile.
Non penso che ci sia un brano in particolare, ci piacciono davvero tutti per cui siamo orgogliosi del risultato generale.

Per finire, una curiosità: provate mai ad immaginare come può reagire una persona al primo ascolto della vostra musica? Se così fosse, quale auspicate possa essere la sua reazione?
Auspichiamo che venga colpita da come suoniamo, che sia incuriosita e che ricerchi nei testi, nei titoli, nell’artwork gli indizi per ricostruire la storia, che si porti a casa il disco e se lo ascolti più di 10 volte e, infine, se qualcosa non fosse chiaro, che ci contatti per farci delle domande.

Ultrafun Sword – streaming & FREE download (17-18/11/2016)

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