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Drunk yoga velvet club – TACDMY

recensione_drunkyogavelvetclub-tacdmy_IMG_201605Non è stato facile entrare nel caleidoscopico loop d’atmosfera firmato The academy.
Perché? Perché Drunk yoga velvet club è un disco tutto da ballare, ovunque, in camera, in palestra, in discoteca o in spiaggia non conta ma è vivamente consigliato viverlo ballando, perché da fermi potrebbe addirittura salire la nausea. Provare per credere.
Uno dei punti di forza di questo progetto è certamente il suo essere fondato sulla ricerca di un suono potente e incisivo che utilizza la ripetizione quasi ossessiva di un mood, come spinta verso una sana alienazione che in ogni brano raggiunge un culmine per poi spalancare le porte di un nuovo altrove alienante; capace però di offrire a chi ascolta una bussola.
Utilizzando poche e semplici parole si può tendere la mano a chi sceglie di scorgere il proprio sentire per provare a comprenderlo. Dagli angoli più profondi di Ego chambers alla luce del distacco e del dolore illuminato della potente (It’s) always like, canzone scelta anche come primo singolo e videoclip.
A chiudere questo speculare e peculiare viaggio, Wow signal, è la traccia più bella ed evocativa, che ci ricorda e ci interroga in nome dei punti fermi e imprescindibili.
Molto interessante e saggia la scelta di creare luoghi sonori in cui si possono incontrare più generazioni che scelgono di riscoprire il meglio della musica di consumo dagli anni settanta agli anni zero.

Credits

Label: Autoprodotto – 2016

Line-up: Gianluca Calligaris (voce e chitarra)- Vito Gelao (chitarra)-Nicola Narbone ( Synthetizer e Piano)- Pierpaolo de Flego ( Synthetizer e cori)- Alessio Gambarrota (batteria)-
Carlo Giacometti (Unrequired Additional Noise)- Sandro Giacometti (Programming e spells)

Tracklist:

  1. Blavatsky
  2. Ego chambre
  3. Kneyef
  4. (It’s) always like
  5. Wow signal

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Drunk yoga velvet club TEASER – video

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