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s/t – The Winstons

recensione_the-winstons_IMG_201601I fratelli Winstons vengono dalla provincia britannica, la loro casa in cotto rosso ed edera rampicante sorge su un basso colle rivestito di verde prato con un ciliegio ai piedi del vialetto d’ingresso. La biblioteca è piena di libri, ma i tre sono più spesso attratti dai dischi d’importazione che ruotano continuamente sul piatto, da cui vengono fuori sassofoni, trombe e clarinetti misteriosi, tamburi tribali, xilofoni e pianoforti sofisticati al limite della comprensione. Così, tra una zuffa e una poesia da imparare a memoria, il jazz, delle grandi orchestre come delle avanguardie, entra nella testa dei fratelli, che crescono ricevendo ciascuno un suo dono speciale: Enro la bizzarria della varietà, Linnon la costruzione del tempo, Rob l’audace spavalderia. Ma andando a scuola la musica cambia. Proprio la musica. Dagli States comincia ad arrivare qualcos’altro, impulsi nuovi, di rinascita sfrenata, giovani che vogliono dimenticare la tragedia degli adulti. Anche se ciascuno prende strade diverse, i tre iniziano a fumare, così l’acquisto e il consumo di fumabili diventa un appuntamento fisso per riunirsi. Quelle riunioni diventano ben presto jam session, in fondo anche oltreoceano c’è una famiglia di musicisti che ha la stessa iniziale nel cognome e sta facendo faville, dunque perchè non provarci. L’altissimo Rob il festaiolo porta con sè la spensieratezza beat e tutti i fluidi accenti della Swingin’ London; Linnon nasconde un metronomo dietro i suoi baffi, ma non è per questo che trasforma tutto in groove; Enro invece è strambo, lo dicono tutti, imprevedibile, mutevole, obliquo, passa di palo in frasca seguendo linee che solo lui riesce a vedere. Ma i suoi fratelli si fidano e inconsapevolmente lo eleggono leader del trio. Insieme plasmano una musica nuova, differente, che poteva nascere solo in quel luogo, in quel momento, con quelle persone.
Ho visto questa storia formarsi nella mia mente mentre ascoltavo un album di cui non sapevo ancora nulla. Poi ho letto i nomi Roberto Dell’Era, Lino Gitto ed Enrico Gabrielli e tutto è stato chiaro, il fumo si è dissolto e la verità eccezionale è venuta fuori: oggi, gennaio 2016, in Italia, ci sono musicisti che hanno la voglia di scommettere e osare, giocando ad essere dei Soft Machine che dopo Third seguono un finale alternativo. Finalmente una buona notizia in questo triste inizio d’anno.

Credits

Label: AMS Records

Line-up: Linnon Winston (drums, keyboards, vocals) – Enro Winston (keyboards, woodwinds, vocals) – Rob Winston (bass, electric 12 string guitar, vocals). GUESTS: Xabier Iriondo Gemmi (soundmetak) – Roberto D’Azzan (trumpet)

Tracklist:

  1. Nicotine freak
  2. カンガルー目​(​Diprotodon)
  3. Play with rebels
  4. … On a dark cloud
  5. She’s my face
  6. A reason for goodbye
  7. Dancing in the park with a gun
  8. Viaggio nel suono a tre dimensioni
  9. Tarmac
  10. 番号番号 (Number Number)

Link: Facebook

The Winstons – streaming

Diprotodon – video

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