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Tristi tropici – S.U.S

recensione_SUS-TropiciTristi_IMG_201409Tristi Tropici è il secondo album dei toscani S.U.S, acronimo di “succede una sega”. Tornano dopo quattro anni da Il cavallo di troia con un nuovo album carico di atmosfere morbide e testi surreali: undici tracce che segnano il contorno di isole nostalgiche immerse in psichedelici aneliti non esauditi o, più semplicemente, inesaudibili. La cifra sonora è quella di una psichedelia ricercata che impianta il suo seme su un pop che richiama gli anni Settanta italiani. Dissacranti ed essenziali presentano una realtà in cui le domande vivono di non risposte nell’attesa del quid che faccia cambiare la scena e che non arriva mai. Tra le undici tracce dell’album meritano una particolare menzione Lunedì feriale con il suo rock acido e Lungomare vuoto di Follonica aperta dalle note di un sax denso di nostalgica tristezza e dal suono del mare che arriva alla battigia che ci racconta di un solitario rappresentante di vibratori alter ego dell’inadeguatezza umana.

Credits

Label: Technicolor Dischi, 2014

Line-up: Alessio Dufour (voce, chitarra) – Duccio Stefanelli (basso, sax) – Lorenzo Camilli (batteria) – Fabio Pocci (synth, suoni)

Tracklist:

  1. Accetta il mistero
  2. Lunedì feriale
  3. Il fascino indiscreto del compasso
  4. Il cerchio
  5. Tristi tropici
  6. Wake
  7. 1984
  8. Il campo aspirazioni
  9. Amo la gente che smette
  10. 15 riprese
  11. Lungomare vuoto di Follonica

Link: sito ufficiale, facebook

Tristi tropici – streaming

 

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