Ascoltare l’esordio dei Mercury Drops è come infilarsi in un guardaroba per scegliere il vestito più adatto alla serata. Pezzi di ore passati davanti ad uno specchio, un po’ a pensare a come valorizzarsi, un po’ ad auto-adularsi (ma solo nella propria testa che se no si potrebbe passare per narcisisti) ed un po’ a cercare di capire cos’è che vogliamo tirar fuori da questa notte. Abiti neri, sicuramente tirati, perché il musicista straccione non va più di moda, immagini in bianco e nero, capelli sudati e luci ad intermittenza. Lo scorrere del disco è dettato dai beat di una cassa da metronomo, cui si affiancano spesso e volentieri i ritmi di un charleston in levare. A voler pensare male si direbbe che il gruppo formatosi a Milano sa quali corde toccare per stuzzicare l’ascolto, in maniera forse un po’ cialtrona. O magari l’attitudine dei tre ragazzi è quella di voler divertire, spingere al ballo e, quando l’atmosfera si è fatta abbastanza calda, lanciarsi nella mischia. Di musica in questo Love Is The End ce n’è tanta, forse un mix di molto di quello che ci è passato davanti negli ultimi trent’anni. A imbuto finiscono tra le note Bowie ed i Talking Heads, Lemons Are Kisses ci ricorda prima i Pixies e poi i Killers di Hot Fuss (a dire il vero questi richiamati più volte in maniera leggermente cut&paste) ed evidente è l’impronta beatlesiana nella conclusiva Love Is The End. Electro, pop, rock e new-wave si uniscono per dar vita a qualcosa di suadente quanto primitivamente osceno negli istinti che sembra risvegliare. Il risultato non è di certo un pastone ma un sapiente miscuglio di caratteri, espressioni ed attitudini diverse. Un miscuglio talmente sapiente da suonare però un po’ misurato, a volte rigido nel suo “voler essere”.
Credits
Label: Lunatik / Smoking Kills Records – 2009
Line-up: Jægh O.Z. – Fab – Diego Angelico Escobar
Tracklist:
- Boys
- A Girl
- 2 Drops
- Mechanical Man
- Yule
- My Mother Told Me
- Bye Bye Candy Candy
- Eisbear
- Lemons Are Kisses
- Love Is The End
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