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Sessioni ricreative: programmatici e didascalici Afterhours!

Ritornando a casa. Notte nascente. Sullo sfondo istantanee in movimento di una città che apre i battenti alla mediocrità, alla ricerca costante del nulla. Un uomo che guida la sua auto con una sola mano verso casa, che sa dietro il velo di Maya cosa c’è… e preferisce il suo regno familiare a tre. Questa ballad, I milanesi ammazzano il sabato, squarcia il silenzio dell’attesa lunga due anni (n.d.r. perché Ballads for Little Hyenas lo considero un altro album degli Afterhours!). E’ il primo brano di un Ep sui generis, Sessoni ricreative che viene ad incastonarsi nei vari tasselli di una strategia/non strategia promozionale, tanto sperimentale quanto il loro sound, che porterà all’uscita dell’album I milanesi ammazzano il sabato (2 maggio 2008). Sessoni ricreative non è una semplice trovata di marketing. E’ un volersi spiegare, un cercare di dare coordinate all’istinto edonistico della platea a volte fanatica che segue gli Afterhours.

Un amore tanto passionale che in più occasioni è diventato odio mediatico senza limiti (vedi la cecità verso Ballads for Little Hyenas). Il leader Manuel Agnelli è un personaggio scomodo perché è una persona vera. Sessioni ricreative è la prova di tutto questo. La scelta di proporre i tre step della genesi di E’ solo febbre è un atto di onestà, la voglia di spiegare come nasce una canzone, di trattare il fruitore come un essere pensante e non come un puro consumatore. Dall’alto, A sinistra Del Leccio è la testimonianza dell’affetto e sinergia che c’è tra Manuel ed il polistrumentista Enrico Gabrielli. Questa composizione di musica contemporanea dove il Modest Mussorgsky di Una notte sul Monte Calvo si incrocia con Stockhausen (n.d.r. Jonny Greenwood compone cose simili attualmente!) è voler dire: “non siamo una rock band qualunque… noi abbiamo tra le nostre fila gente che ha vinto premi al conservatorio e vogliamo anche spiegarvi da dove esce questo 9/4 non propriamente rock”. Nella scia della verità creativa è proposta Pochi istanti nella lavatrice, dove, per ammissione dello stesso Manuel, i sei Afterhours in fase di registrazione si sono trovati in gruppi di tre a suonare sfasati di una battuta precisa e quindi hanno deciso di sfruttare l’errore come scelta sperimentale (n.d.r. l’attacco indeciso di chitarra dell’inciso di Creep dei Radiohead nacque da un errore!). Pochi istanti nella lavatrice risulta una rock song impetuosa e sghemba tra Capitan Beefheart, Frank Zappa e The Who.
La mia città continua la strada della verità, del prendere posizione, dell’affermare: “siamo sempre quelli che suonano al 1° Maggio ogni anno e che si sentono pipistrelli chiusi in scatole come voi e osserviamo come voi questa surreale battaglia tra sindaco e popolo dimostrante che tutto porta tranne al bene delle nostre città”. E’ un manifesto della decadenza del concetto di bene collettivo e di città a misura d’uomo. Il booklet dell’Ep è corredato da istantanee rubate in fase di registrazione alle Officine meccaniche Recording studio di Milano. In quei fotogrammi si intravedono oltre agli Afterhours anche John Parish e Cesare Basile, tra i collaboratori alla produzione del disco. Questa Road to 2 may 08, di cui fa parte questa chicca di sei pezzi, è accompagnata da due surreali e lisergici video di Graziano Staino, che sono la degna traduzione in immagine del verbo sperimentale degli Afterhours di oggi. Sessoni ricreative è un Ep programmatico e didascalico della musica futura degli Afterhours per chi ama comprendere ciò che gli procura piacere.

Video – Pochi istanti nella lavatrice


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5 commenti

  1. Ottima analisi di Vlady! Concordo in pieno su tutto.
    Gli Afterhours stanno tentando di aprire nuove strade di comunicazione per band come loro, che hanno un enorme seguito, ma vogliono mantenere la loro indipendenza artistica.
    Le sessioni recreative è un esperimento che ha le caratteristiche di un attestato di onestà e rispetto, nei confronti del pubblico e della loro stessa opera.

    E’ splendida la loro attitudine all’evoluzione, piuttosto che al riciclaggio.

  2. Ammetto che devo ancora dedicare la giusta attenzione all’EP, ma lo trovo geniale! Adesso l’attesa per il 2 maggio si fa ancora più febbrile!

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