Home / Editoriali / CrossRoads / Bright – Video dei Mozukin

Bright – Video dei Mozukin

Seguendo gli Edwood siamo approdati nel mondo Mozukin. Un collettivo per metà di Brescia e per metà di Pescara che con tanta passione sta muovendo passi importanti nel campo dei prodotti audio/video. Osservando i video del colletivo Mozukin si può notare che elaborano e pensano immagini in maniera originale e non didascalica. Seguono la pura suggestione proveniente dall’ascolto dei brani musicali. I loro video sono apparentemente semplici ma complessi nei dettagli e nell’intensità di ciascun frame. I Mozukin hanno vinto il premio Miglior video al MEI 2007 con Stoned di Herself. LostHighways ha incrociato le strade dei Mozukin attraverso il racconto del nuovo video Bright degli Edwood.

Ci raccontate la genesi dell’idea alla base del video di Bright? In particolare le scene che si alternano alla band?
L’idea di base del video era quella di alternare una situazione “live” del gruppo ad una serie di situazioni esterne che non fossero legate da un filo narrativo. Volevamo ricreare momenti che avessero una forte componente emotiva, abbiamo cercato così di raccontare frammenti di vite che ogni persona può aver provato nella propria esistenza, con l’intento di trasferire allo spettatore emozioni differenti assolutamente slegate da ogni tipo di logica narrativa. Nell’idea originale era previsto un occhio come ultima immagine, alla chiusura totale delle bande, come a simboleggiare lo sguardo di una vita nel tempo di un battito d’occhio.
Abbiamo poi scelto di eliminarlo preferendo un finale più in linea con il brano.

Il gruppo suona in una situazione onirica , in una location astratta e resa ancor più atemporale dalle immagini rallentate dei musicisti. Alcune scelte sono suggestive e geniali: le sequenze iniziali non totalmente messe a fuoco per dare quell’idea di arte impressionista, ed anche il cinemascope che si restringe progressivamente…
Le scelte stilistiche ed estetiche sono state suggerite dal brano stesso, sin dai primi ascolti ci era parso difficoltoso trovare un’unica chiave di lettura, la musica ora aveva una chiaro sapore di malinconia, poi si avvertiva una vena di leggerezza, poi armonia… Abbiamo così cercato di creare un’atmosfera che non fosse del tutto chiara, non lineare, che potesse contenere tutti i quei differenti elementi emotivi che l’ascolto ci aveva portato. Quindi il fuori fuoco iniziale è una sorta di premonizione, si sta entrando in un mondo che pur essendo quello che tutti conosciamo potrà essere visto in differenti modi, ognuno ha il suo.
Le bande che vanno a chiudersi danno ancor più armonia alle immagini. Abbiamo fatto diversi test con ignari amici/spettatori e la cosa interessante che ne usciva era lo stupore nell’avvertire che qualcosa cambiava, che c’era un impercettibile ma costante mutamento non evidente sin dall’inizio ma comunque avvertito da tutti.

Avete vinto al MEI con il bellissimo video Stoned di Herself, ci potete raccontare la genesi di tale video, aneddoti e se vi aspettavate tale riconoscimento?
Abbiamo sempre creduto molto in questo video, ci siamo tutti particolarmente legati. Il riconoscimento ottenuto al MEI ci ha dato forti stimoli, è bello vedere che le cose che si fanno con passione accolgano il consenso anche di persone estranee al progetto. Ancora più bello è vedere che gli stimoli e le emozioni che si pensa di trasmettere con immagini e musica vengono recepite dal pubblico.
L’idea è partita ragionando sull’elemento aeroplano di carta e da lì si è costruita l’intera storia. Gioele (la persona che sta dietro il progetto Herself) vive a Palermo, noi a Brescia, era decisamente dispendioso organizzare una sua trasferta da noi per cui abbiamo deciso di inserire un personaggio neutro, quello con la testa d’orso. I bambini e gli aerei colorati erano esteticamente in forte contrasto con la grigia e fredda (freddissima anche a livello di temperature, dato che abbiamo girato a gennaio) location. Abbiamo quindi giocato con queste contrapposizioni, cercando di dare colore ad un paesaggio urbano che colore non ne aveva.
Abbiamo poi costruito 800 aereoplanini reali (ora siamo dei professionisti in costruzioni d’aerei!) ma non bastavano a riempire lo spazio in cui giravamo. Inoltre alcune inquadrature erano praticamente impossibili da realizzare, ci siamo così appoggiati ad una società di Pescara (The shift) che ha integrato aerei fatti in computer grafica sulle immagini riprese dal vivo.

Anno: 2007
Periodo Di Ripresa: Settembre 2007
Artista: Edwood
Formato: Mini Dv
Regia: Mozukin
Fotografia: Gianluca Ceresoli
Montaggio: Mauro Rodella
Ex. Producer: Mozukin
Durata: 2’.50’’
Produzione: Mozukin
Location: Brescia
Visibilità: Mtv.It / Al Momento Non È Stato Inviato A Festival

Edwood
http://www.myspace.com/edwoodband

Mozukin
http://www.myspace.com/mozukin

Video – Bright




Ti potrebbe interessare...

screen-_008

Brian Eno: The ship ha condotto ad un film generativo

L’ultimo lavoro di Brian Eno, uscito per la Warp, diventa colonna sonora di un film …

Leave a Reply