In occasione dell’imminente uscita prevista per il 4 Aprile
Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, presenta alla stampa
Stammi accanto, secondo capitolo discografico del suo percorso solista
Venerdì 28 Marzo è stato organizzato un incontro spaciale tra Cristiano Godano e parte della stampa in modalità on line, una soluzione utile ad annullare ogni distanza e lasciar così scorrere la possibilità di scoprire dettagli preziosi su Stammi accanto, il nuovo disco del poliedrico autore, magnificamente diviso nell’arte del suono e della parola tra canzoni, articoli, libri.
Concepito durante l’apice dell’epidemia di Covid, il disco è il risultato di uno spirito sfinito, vulnerabile, immerso nelle trame dell’introspezione e della consapevolezza della fragilità, eppure reattivo. Il nuovo lavoro risulta meno cupo di Mi ero perso il cuore (2020) perché figlio della spinta di presunta rinascita rappresentata dal vaccino; l’inazione imposta dal lockdown suscitò una reazione creativa, che era stata fin troppo sospesa. Poi questo scrigno di canzoni venne chiuso a chiave giacché non orfano di corrispondenza tra il contesto esterno e gli umori che lo avevano ispirato. Eppure il potere di certe parole sta nel farsi oracolo senza tempo e restare quindi specchio necessario in un gioco di corsi e ricorsi. Un anno e mezzo fa la fragilità di Stammi accanto è apparsa nuovamente legittimata da dinamiche tutt’altro che promettenti in un mondo funestato da smanie di ostilità. E così è riafforata a Godano la luce del suo messaggio di speranza, necessaria proprio perché consapevoli di essere perduti senza: “C’è qualcosa che brucia / e che non riesco a spegnere: / è la mia vita […]”, recita il brano omonimo, segnando con i primissimi versi il senso del continuare a cercare, fare, produrre, darsi anche come artista. L’immagine evocata dall’invito “stammi accanto” ha in sé un tu universale che svela come un’esortazione al reciproco conforto. Appare profondamente umano in questa ammissione di bisogno di empatia. Empatia che passa per la nuda fragilità in un mondo dove l’ansia da prestazione, invece, è tutto un delirio di onnipotenza solitaria. “Anche se si racconta di un amore al termine, l’immagine dello starsi accanto” si fa dunque metafora di una comunità di persone consapevoli che cercano di resistere, continuando a sperare, senza farsi tramortire dalla paura e dall’angoscia. La speranza è al centro, soprattutto, di Eppure so, il primo singolo che ho scelto”, racconta Godano.
Eppure so sarà appunto il primo singolo estratto. Può essere considerato il cuore del disco ed è anche il brano che si colloca di diritto tra le composizioni più potenti di Godano per peso poetico e melodia. Il sogno, la poesia e la bellezza sono le parole chiave con cui viene girata la serratura del suo stare al mondo.
Un altro leitmotiv della poetica di Godano è nella traccia Nel respiro dell’aria, che tende inconsapevolmente la mano a Nuotando nell’aria (Catartica, 1994): “la proiezione nell’aria delle mie aspirazioni, dei miei tentativi di fuga dalla realtà ricorre nelle mie composizioni insieme al sogno, alla poesia, alla Bellezza. Unirei tutto in un vagheggiamento che ha a che fare con l’estraniazione. Italo Calvino, nella sua lezione sulla leggerezza (Lezioni americane, 1988 ndr), parlava del desiderio dei poeti di librarsi in volo e sganciarsi dalle contingenze, come accade ai personaggi di Chagall, trattenuti per una mano da qualcuno perché altrimenti si sgangerebbero in volo. Ho sempre detto di essere un artista con la testa per aria e fortunatamente con i piedi per terra”.
Tra gli altri, l’amore resta un tema cruciale, così come lo è sempre stato nel canzoniere di Godano: “è l’unico mistero per me nella mia attuale dimensione di disincanto pessimistico riguardo il senso dell’esistenza. Sono un razionale, dunque sono lontano dagli slanci spirituali, ma l’amore è quella frattura che mi impedisce di essere sicuro del mio pessimismo. C’è qualcosa di enigmatico intorno all’amore. Penso alla natura e a quello che accade anche tra gli animali, non per forza della stessa specie. L’agire con amore mi riporta a qualcosa di imprescrutabile. Non so definire l’amore, ma posso dire che è un sentimento ineludibile e necessario”, viene raccontata così una fascinazione che emerge dunque anche nelle nuove canzoni.
Dentro la ferita è un duetto particolarmente riuscito con Samuele Bersani: “Gira intorno al tema dell’ansia. Viene raccontato il confronto con il dolore. Si tratta di temi legati ai tempi che tutti abbiamo vissuto. Ho pensato di condividere la canzone con Samuele Bersani, autore di testi importanti. Lui ha molto apprezzato ed io considero il suo intervento un bel completamento della mia vocalità. Insieme abbiamo affrontato in modo franco e lucido un tema che potrebbe essere rischioso, credo che siamo riusciti a dargli credibilità con la nostra interpretazione”.
Il disco scorre fiero nella sua densa levità. Pulito nel suono, così accurato e dosato nelle scelte stilisticamente eleganti. I testi e la musica, firmati da Godano, godono di una preziosa produzione artistica condivisa con Luca Rossi (Üstmamò). Può essere definito “senza tempo” giacché del tutto distante dalle piacionerie del consumo liquido, mettendo ben in conto il prezzo emotivo che un artista paga in questo caso: “So bene che con questo disco, così come con quelli con i Marlene Kuntz, posso andare incontro a chi non capirà, ma io non riesco a non portare a termine le mie canzoni così come le sento, senza artifici. Risulta senza tempo perché gli arrangiamenti prediligono la musica. Questo disco è tutto suonato. Non c’è alcun ammiccamento se non quello di aver fatto buona musica. Il suono è l’esito della mia personale maturazione che ho potuto condividere con Luca Rossi. Le canzoni sono il frutto quindi di un incontro di due sensibilità, così è fiorito il mio songwriting”, precisa Godano.
I lavori di Stammi accanto hanno anticipato l’esperienza nelle tre residenze che hanno contraddistinto Karma Clima, il disco con i Marlene Kuntz uscito nel 2022. Il PlaTone studio, dove il disco ha raggiunto la sua splendida forma, si trova nelle regioni dell’appennino tosco-emiliano, un luogo che lo ha profondamente segnato: “quella tranquillità e quella solitudine, determinata anche dall’onda lunga del Covid, hanno influenzato la nostra attitudine”.
Stammi accanto verrà presentato live in tour da Cristiano Godano accompagnato dai Guano Padano, la super band composta dal chitarrista Alessandro “Asso” Stefana (Vinicio Capossela, PJ Harvey, Mike Patton, Micah P. Hinson, Calexico), dal bassista e contrabbassista Danilo Gallo (cofondatore del collettivo indipendente El Gallo Rojo Records) e dal batterista Zeno De Rossi (batterista dell’anno Musica Jazz 2011): “Non vedo l’ora di suonare dal vivo. Dopo tante date sempre chiatarra e voce, finalmente posso portare i miei pezzi in giro con una una band ed i Guano Padano mi hanno permesso di coronare il mio sogno. C’è una magnifica aderenza con le mie aspirazioni, il sound è avvolgente. Ho voglia di condividere queste emozioni così complete”.
“Stammi accanto” (etichetta Al-Kemi Records di Ala Bianca Group / distribuzione fisico Warner Music / distribuzione digital Fuga) in uscita il 4 aprile in digitale, CD e vinile.
L’album è disponibile in pre-order e pre-save: lnk.fuga.com/cristianogodano_stammiaccanto
Tracklist:
1. Stammi accanto
2. Nel respiro dell’aria
3. Dentro la ferita (con Samuele Bersani)
4. Eppure so
5. Lode all’istante
6. Cerco il nulla
7. Ti parlerò
8. Vacuità
Di seguito le prime date del “Stammi accanto tour” nei club:
8 aprile al Monk di Roma
12 aprile al The Factory di Verona
13 aprile al Locomotiv di Bologna
16 aprile alla Santeria Toscana 31 di Milano
17 aprile all’Hiroshima Mon Amour di Torino
Le prevendite sono disponibili su kashmirmusic.it, vivaticket.com e circuiti autorizzati bit.ly/stammiaccanto-tour.
Il tour è prodotto da Kashmir.