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Domestico – Gnut

domesticoepIl dolore arriva, qualche volta così crudele e famelico da toglierti il tempo all’orizzonte. Qualche volta lo racconti, magari con la musica, anche se non passa. E allora aspetti, e la musica è sempre lì, come un golfo calmo su cui scatenare la tua tempesta. Aspetti. Perché è l’unica scelta che hai. Devi saperlo accettare, inglobare, vivere, poi diventa altro e ti lascia schiarire i ricordi. Così tanto che ti ritrovi sereno, amato, leggero dentro un posto nuovo che è come una pancia. Ci scommetto il massimo che questa parola non è un caso nel ritorno di Gnut. E scommetto che un filo rosso lega la stabilità di oggi al suo passato in ciascuna delle sette nuove tracce. Scommetto che il senso di Domestico, il suo bellissimo ep targato 2016, si scioglie ne La testa tra le mani. Un cerchio che si chiude, perché questo è vivere: cicli che si compiono, opposti che si cercano, come la sofferenza e l’amore. Per essere felici dobbiamo saper portare il peso dei ricordi di quello che ci è appartenuto.
Il cognome di Claudio diventa il titolo di un ep. Un titolo che racconta il processo di ispirazione e di lavorazione e diventa una metafora speciale. La casa nuova, la pancia, un nuovo inizio.  Si sente il talento. Si sente il dono unico della melodia, l’attitudine folk, lo sguardo gentile e malinconico sulle cose, il sorriso scanzonato, la poesia delle piccole immense emozioni che attraversano chi sa darle e sa accoglierle. Si respira sincerità, urgenza, bellezza. Sotto le vesti preziosissime degli arrangiamenti (magistrali gli inserti di sax e flauti di Daniele Sepe) si tocca il corpo nudo di canzoni che il cuore ha liberato nel punto esatto in cui modernità e tradizione si incontrano nel segno di un cantautorato tra i migliori in circolazione. Il resto del corpo, Semplice, La testa tra le mani sono canzoni che fanno breccia, e con una tale forza espressiva, con una tale delicata eleganza da avere come unica conseguenza la meraviglia di chi le ascolta.
Domestico, realizzato grazie alla campagna lanciata su Musicraiser, è un piccolo anticipo dei nuovi passi che porteranno al prossimo disco, in uscita nel 2017 e con la produzione artistica di Piers Faccini.
Non è facile essere come Claudio. Non è facile “essere le sue canzoni”. Oppure lo è, se la verità non è un alibi.

Credits

Label: F.R.E.E. /Full Heads Dist. Audioglobe – 2016

Line-up: Registrato a casa Domestico tra Novembre e Dicembre 2015 a Napoli.
Produzione artistica e arrangiamenti:
Claudio Domestico (Gnut)
Mix: Guido Andreani al Monopattino Studio di Sorrento
Assistente in studio: Peppe De Angelis
Mastering: Alessandro Di Guglielmo @ Elettroformati (Mi)
Fonico di ripresa: Daniele Chessa
Progetto grafico: Giuseppe Boccia
Illustrazioni: Stefania Chieffi
Stampa: Stefano Piro (F.R.E.E.)

Testi e musiche:
Claudio Domestico (Gnut)

In questo disco hanno suonato:
Gnut voce, cori, chitarra acustica, chitarra elettrica, guitalele
Daniele Mr Coffee Rossi keys & love
Mattia Boschi violoncello
Daniele Sepe sax tenore, sax soprano, flauto traverso, flauto dolce, flauto basso, tin whistle
Maurizio Capone bongattoli, guiro metropolitano, shakers di zucchero, padella, bicchieri, shakeratte
Francesco Arcuri sega
Luigi Scialdone mandolino
Marco Caligiuri batteria
Valerio Mola contrabbasso, basso elettrico
Piero Battiniello cori
La Scalzabanda che passa sotto casa

Tracklist:

1. La Banda
2. Il Resto del Corpo
3. Lo Spazzolino
4. Semplice
5. La Pancia
6. Se Cucini Tu
7. La testa tra le Mani

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Il resto del corpo – Video

Streaming – Spotify

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