Tempo fa, Gigi Giancursi lasciò nel mare della rete queste parole: “Sarà perchè da bambino guardavo gli aerei passare nei giorni sereni e mi dava fastidio vedere che il cielo finiva per SPORCARSI”. Quel cielo ritorna in copertina del suo secondo album solista. Questa volta quel cielo è nuvoloso e non è lo sguardo di un bambino ma quello di un adulto fuori ad un balcone che ha attraversato una pandemia relegato in casa ed ha cercato di sopravvivere con un’unica arma: l’ironia. Gigi sforna 19 canzoni di breve minutaggio con l’intento di scattare istantanee di vita quotidiana toccando i temi più svariati, dall’amore alla vita di provincia con un uso sapiente di metafore e travestimenti ad hoc. Una vena cantautorale in piena tradizione italiana, che parte da Eduardo Bennato, intrecciando Samuele Bersani, e arriva fino ai contemporanei Colapesce e Dimartino. La forza della scrittura di Gigi è l’immediatezza del messaggio che vuole inviare in ogni canzone. Ogni brano è costruito senza stratificazioni pompose ma con una cura degli arrangiamenti finalizzati ad esaltare le melodie in ogni passaggio armonico. Le rovesciate di Gigi sono “canzonette” che ti mettono di buon umore, sono pop ma ti fanno anche riflettere come in Mai Contento… quanti di noi si ritroveranno in essa. In Safari ironizza sullo stato frenetico della vita odierna, che goduria la storia della gazzella che nella giungla deve correre per sfuggire al leone. In Partite il mondo del calcio serve da scenario per osservare con sguardo pungente le povere giovani promesse relegate in tribuna, una tribuna universale che riguarda tutti. In Elettricità ci racconta il vero amore, quello della quotidianità, quello che non fa rima con sole e cuore. In Ti ricordi quando c’era la musica e Terra ci racconta a modo suo le difficoltà che abbiamo dovuto patire attraversando questi anni pandemici. Poi c’è il brano Ulisse che ha una verve unica che ricorda la freschezza di Kurt Vile. In Omaggio al Maestro sempre con la sua ironia, alla Elio e le Storie tese, imita alla perfezione il grande Battiato. In Sei di Rivoli se… ci racconta dell’italiano medio, quello che incrociamo ogni mattina all’ingresso del palazzo, nella fila alle poste. I Vecchi ha una melodia fantastica quanto delicata, è lo sguardo di Gigi verso la terza età. C’è spazio anche per cover molto suggestive come: When the party’s over di Billie Eilish, dove Gigi ci presenta l’intensa voce della figlia Nora; L’avresti mai detto (cover riuscitissima di Nobody told me di John Lennon in italiano) e M12ano (cover acustica di Tha Supreme). In questa autoproduzione di Gigi Giancursi c’è il pop cantautorale intelligente che se ne frega del mainstream e di tutto il baraccone delle discografiche che si affannano ad inseguire il singolo dell’estate, il singolo acchiappaclick dimenticandosi che la vera strategia promozionale è quella di essere genuini e parlare in maniera sincera alla gente.
Credits
Label: Autoproduzione – 2022
Line-up: Gigi Giancursi (chitarre, voce, arrangiamenti).
Tracklist:
Tracklist
Tracklist:
01 – Mai contento
02 – I giri
03 – Rovesciate
04 – Safari
05 – Partite
06 – Elettricità
07 – Ti ricordi quando c’era la musica?
08 – Keyboardemo
09 – Ulisse
10 – Omaggio al Maestro
11 – Terra
12 – Sei di Rivoli se
13 – I vecchi
14 – Piacere mio
15 – L’avresti mai detto (cover di Nobody told me di John Lennon in italiano)
16 – Ballo in maschera
17 – M12ano (cover acustica di Tha Supreme)
18 – When the party’s over (cover di Billie Eilish in duetto con Nora Giancursi)
19 – La torta
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