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Gennaro Serio: Notturno di Gibilterra

Gennaro Serio
Notturno di Gibilterra
ed. L’ORMA
collana I TRABUCCHI
2020

notturno di gibilterra

Sabotare il giallo.
Sorprendere la saggezza di spalle.
Mischiare le carte prima che il mazzo sia stato del tutto raccolto.
Guardare il dito mentre la luna si presta all’eclissi.
Viaggiare un itinerario di seduzioni, all’inseguimento di un assassino, certi fantasmi, i cerchi nell’acqua dei canali.
La letteratura è il bandolo, Dublino il tassello, Gibilterra l’approdo: i misteri collaterali di un caso senza mistero suggeriscono un’Odissea in cui il naufrago-eroe ha i tratti sconcertati dello scettico che, suo malgrado, finirà con lo scoprirsi poeta. Barcellona, Joyce, Samuel Riba e la pioggia, Platone, gli epitaffi, le notti di Carvalho, Poirot, Maigret, Padre Brown, Holmes, Ingravallo, Montalbano, Montale, Marlowe, Wolfe: ad aver letto “Dublinesque” di Enrique Vila-Matas sale alle labbra un sorriso e forse questo Soledad non l’aveva previsto (o forse sì?).
Notturno di Gibilterra è un folle lungometraggio d’amore per la letteratura, di genere (il giallo) e non: un po’ Woody Allen (Ombre e nebbia), un po’ Bergman (Il posto delle fragole e Il settimo sigillo), Gennaro Serio ama – oso intuirlo – Joyce, Omero, i poeti, la campagna inglese, Jean-Claude Izzo.
A non opporre resistenza, a lasciarsi condurre, Gennario Serio portandoci via da casa ci mostra una Casa dentro le cui mura libertà e passione possono essere ben più di un capriccio.

Colonna sonora 1:

Franz Ferdinand – “Ulysses” from ‘Tonight: Franz Ferdinand’ released 2009 on Domino Record Co.

Oh… Oh, then suddenly you know
You’re never going home
You’re never
You’re never going home

Colonna sonora 2:

Radiohead – “Lotus flower” fron “The King Of Limbs” released 2011 (Colin Greenwood, Philip Selway, Ed O’Brien, Thom Yorke, Jonny Greenwood)

And all I want is the moon upon a stick
Dancing around the pit
Just to see what it is

 

Sinossi
Sospinto da uno stile versatile e sorprendente, Notturno di Gibilterra mette in atto un furibondo sabotaggio del genere più letto e amato: il giallo. Nell’appartata sala da tè del Grand Hotel Rodoreda di Barcellona, un giovane giornalista sta intervistando il celebre scrittore Enrique Vila-Matas. Ma, evidentemente, qualcosa va storto. Nella sala resta solo il cadavere dell’intervistatore, e Vila-Matas pare svanito nel nulla. Un detective scontroso, e fiero «nemico delle Lettere», si lancia all’inseguimento del supposto assassino con l’aiuto della sorella Soledad, medico legale e coltissima lettrice, che sembra invischiata nella vicenda più di quanto non dovrebbe. Si innesca così un congegno romanzesco composto di carteggi, referti, interviste, picaresche peripezie (e persino di un campionato mondiale dei detective letterari in cui si sfidano mostri sacri come Poirot, Montalbano, Maigret e Sherlock Holmes). Un «ipergiallo» giocoso e diabolico che attraverso una sapiente rete di divertiti omaggi e ghiotte citazioni porterà il lettore dai canali delle Fiandre al Baltico, dall’Accademia di Svezia alla Patagonia, per approdare infine a Gibilterra, dove marginali poeti allo sbando rivendicano uno spazio a quella materia incandescente che è la letteratura.

Gennaro Serio è nato a Napoli nel 1989. Vive attualmente a Roma dove lavora nella redazione del «manifesto». Scrive per varie testate tra cui «il Venerdì» e «Alias». Con Notturno di Gibilterra, il suo primo romanzo, ha ottenuto il più prestigioso riconoscimento italiano riservato agli inediti di scrittori esordienti, il Premio Italo Calvino. Questa la motivazione della giuria: «Per il coraggioso esperimento metaletterario condotto nel testo con lingua poliedrica, sulla scia dei modelli cosmopoliti di Vila-Matas e Bolaño. Un giallo sofisticato dal gusto ironico e parodistico che vede i protagonisti in viaggio per l’Europa dei luoghi di culto della scrittura terminando nella Gibilterra dell’immortale Molly Bloom».

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