L’albero dei sogni di Giuliano Dottori

Partorire impronte di stupore, al tempo dolce e lento dell’ispirazione, sciogliendo i nodi col vento, negli spazi del cuore. Giuliano Dottori torna maestro di semplicità, si permette un riposo rigenerante sotto il suo albero dei sogni e ci fa respirare la sua primavera. Lo fa con una canzone d’amore, scevra da ansie di moderna discografia, singola, pura, nata d’estate per riscaldare l’inverno e che ha come fiore all’occhiello la preziosa produzione di Matteo Cantaluppi.  E dal pastello tiepido della copertina (a cura di Alberto Ricchi, collagista dallo scatto retrò e surreale, di cui è d’uopo una visita alla sua galleria instagram) alla sua melodia ricca e distesa, L’albero dei sogni, uscito il 4 marzo, è un luogo che invita proprio al riposo. Quello che nasce da un abitare l’essenza, visitando a suo tempo la consapevolezza. Ci si deve arrivare, certo. Con le azioni giuste. L’amore non nasce mai per caso e si coltiva col tempo esattamente come il nostro di amore per un cantautore che sarebbe così bello ascoltare e vedere più spesso. Fa bene al cuore ritrovare Dottori, una volta tanto come un amico vero che non mente, in lunghe passeggiate in collina piene di silenzio. Da metabolismi battistiani a un certo quadrare armonico che ricorda da vicino i suoi preziosi e fedeli Amor Fou (altra perla italiana che meritava altri riflessi), la calligrafia pop di mister Dottori suona bene così, nella sua purezza. E noi, come sempre in prima linea, ve ne consigliamo l’ascolto.