Home / Recensioni / Album / Solchi – Godblesscomputers

Solchi – Godblesscomputers

recensione_Godblesscomputers-Solchi_IMG_201708Godblesscomputers è il nome dietro cui troviamo Lorenzo Nada, dj e produttore, nato a Ravenna, trasferitosi tempo fa per tre anni a Berlino, e attualmente a Bologna.
Se non avessimo tutte queste informazioni potremmo benissimo pensare che Solchi, il suo ultimo lavoro in uscita l’8 Settembre per La Tempesta International/Fresh YO!, sia opera di un artista tedesco, inglese o giù di lì, cresciuto a elettronica e affini.
Invece è italianissimo, e, dopo i primi Veleno del 2014 e Plush and Safe del 2015, Godblesscomputers conferma il suo talento e le belle speranze che ha dimostrato fin dagli esordi.
Parla tramite un genere non comune in Italia; parla innanzitutto il linguaggio della musica che lo accompagna fin da bambino; e parla una lingua propriamente sua, derivata dagli ascolti, dalle influenze e dalla sua predisposizione negli anni.
Si tratta di un’elettronica ”umana”, dove dentro mette tutto il suo vissuto, le sue passioni, viaggi e sogni; e così in mezzo ci troviamo hip hop, jazz e tanto soul. Anima. “Dio benedica i computer”, certo, è da lì che nasce tutto, ma lui come pochi riesce ad umanizzarli, restituendoci palpiti. In questo ritroviamo forse il suo essere italiano, passionale, sempre e comunque.
Il titolo del disco, Solchi (la cui copertina è stata affidata all’illustratore Andrea de Franco) ci fa subito venire in mente i solchi dei vinili, dal suono caldo, a lui cari. Così come pensiamo al tempo che passa e all’essere umano con tutto il suo bagaglio di esperienze.
Questo vuole essere Solchi, un viaggio nel tempo, e un raccontare tutta la vita di Lorenzo fin qui, ripercorrendola avanti e indietro. I 16 solchi, le 16 tracce, sono create mettendo assieme vari generi, come si diceva, con il contributo di diverse collaborazioni, nate da rapporti di amicizia e di stima reciproca. E ancora un insieme di campioni, di ritrovamenti di vecchi nastri nella soffitta dei genitori, di suoni e di ambienti registrati in giro, o nati da jam poi smontate e rimontate.
La prima traccia è Brothers, che Godblesscomputers stesso dice di avere scelto per cominciare l’album perché è quella che rappresenta meglio la sua musica ora. Hip hop, kalimba, piano elettrico, chiavi di casa. E c’è sul finale una poesia scritta e recitata dalla voce femminile di Lil O’: “Ricordo di quando il nome me lo davano gli altri, e ora che il nome lo invento mi chiedo se sono lo stesso, e se il mondo da cui sono nato continua anche senza di me, se esistono ancora quei campi, quei solchi e quei treni che non lasciano traccia”. Il brano è accompagnato da un video live dove per la prima volta Godblesscomputers non è da solo ma accompagnato da due musicisti: Giulio Abatangelo al basso e chitarra e Federico “IOSHI” Mazzolo alla batteria. Prime esibizioni di presentazione del disco proprio con questa formazione sono all’Home Festival di Treviso e all’Human Festival di Carpi.
Bellissimo il pezzo Wherever you say, con la splendida voce di Francesca Amati degli Amycanbe, già presente nei lavori precedenti.
Life On Fire vede la collaborazione di un maestro del dub, Paolo Baldini, e dell’accattivante voce di Forelock degli Arawak. Tra le preziose collaborazioni presenti anche Davide Shorty, i Klune, Ricky Cardelli e gli Inude, questi ultimi in una dolcissima Father’s light. Il percorrere nel tempo la vita di Lorenzo ci porta al ricordo di un suo viaggio a Cuba, nel El Destino (interlude).
A chiusura Freddo, dove tutto è nato. Una tenera voce di bambino dice delle parole, tra cui “freddo”; si tratta di un nastro trovato a casa dei genitori con registrazioni di lui da piccolo e inserite nel pezzo.
Disco di grande atmosfera ed eleganza, da mettere sul giradischi, solco dopo solco, e lasciarsi andare.
Godblesscomputers può vantare tecnica e personalità. Le collaborazioni poi donano ulteriore colore a un lavoro già variegato di per sé, in quanto ci racconta una vita ricca di momenti profondi e indelebili come “solchi”. E noi non possiamo che essere fieri della sua elettronica umana dall’anima italiana.

Credits

Label: La Tempesta International/Fresh YO! – 2017

Line-up: Lorenzo Nada

Tracklist:

  1. Brothers
  2. How about U ft. Davide Shorty
  3. Just Slown Down
  4. Wherever You Say
  5. Adriatica
  6. Life On Fire ft, Forelock e Paolo Baldini DubFiles
  7. El Destino (interlude)
  8. Glue
  9. Dreamers ft, Klune
  10. LIP
  11. Records
  12. 1989 (interlude)
  13. Don’t Need
  14. Disquietude
  15. Father’s Ligth ft, Inude
  16. Freddo

Link: Facebook

Brothers – video live

Ti potrebbe interessare...

MartaDelGrandi Selva

Selva – Marta Del Grandi

Affila le sue armi Marta Del Grandi, due anni dopo l’esordio Until We Fossilize, scommettendo sulla …

Leave a Reply