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Zama – Mòn

recensione_mon-zama_IMG_201707Era febbraio quando uscì il primo singolo dei Mòn. Lungs aveva iniziato ad aprirci ad un nuovo mondo, sorprendente e inatteso.
Da Roma cinque ragazzi lanciavano un segnale forte e chiaro. Il loro album è poi uscito a maggio, il titolo è Zama, e cospargendomi di cenere il capo mi trovo a scriverne solo ora, dopo ben oltre due mesi dall’uscita.
A volte capita che ad un disco ci si appassioni talmente tanto che poi si perde l’urgenza interiore di volerne parlare. Lo si ascolta e basta, e lo si erge al ruolo di oasi privata dove rifugiarsi per eludere il casino della vita quotidiana. Ora che ormai è estate e i ritmi rallentano (complice il caldo micidiale) l’oasi da consumare poco a poco e privatamente torna ad essere il luogo immaginifico da raccontare.
Sia chiaro: non si vuole gridare al miracolo (sarebbe un’oggettiva esagerazione), ma gioire per la nascita di un bel bambino è naturale e umano. Soprattutto perchè Zama è un disco davvero interessante e ricco di spunti, caratteristiche che da una band all’esordio difficilmente si può attendere specie di questi tempi nei quali chiunque può immettere musica nel circuito, con veramente poco sforzo.
Stiamo parlando di dieci brani di cui almeno tre assolutamente irresistibili (Lungs è da ascoltare in loop per ore, Forest of Cigarettes ha quel ritmo capace di scrollare ogni fardello da sopra alle spalle, Fluorescence è accattivante e sfacciata). Tra gli altri brani invece è possibile trovare tanti elementi interessanti: una ricerca sonora già piuttosto sviluppata, una capacità di scrittura capace di mantenere l’attenzione viva, un palese divertimento nella parte ritmica, bellissimi intrecci tra la voce maschile di Rocco Zilli e quella femminile di Carlotta Deiana, un’abile capacità di riversare le proprie personali influenze musicali dopo averle digerite ed elaborate con una nuova identità di gruppo.
Mi sforzo di identificare generi musicali di riferimento, ma non ci riesco. D’altronde che genere suonano gli Arcade Fire? Bon Iver? I più vicini A toys orchestra e Wrongonyou? I Biffy Clyro e i Foals?
Zama, un titolo che personalmente mi riporta ad immagini ancestrali, ha in effetti la capacità di unire modernità internazionale ad un qualcosa di profondo e naturale. Che sia forse semplicemente “sincerità”? Credo lo scopriremo solo con i prossimi lavori di questi cinque ragazzi, che ora hanno il sacrosanto diritto di sudare su tanti palchi italiani e stranieri.

Credits

Label: Urtovox rec – 2017

Line-up: Rocco Zilli (vocal, synth, guitar) – Carlotta Deiana (vocal) – Michele Mariola (guitar) – Stefano Veloci (bass) – Dimitri Nicastri (drum)

Tracklist:

  1. Lungs
  2. Alma
  3. The Flock
  4. Forest of Cigarettes
  5. Indigo
  6. Fluorescence
  7. Fragments
  8. That Melts into Spring
  9. Mutter Nacht
  10. To Marianne

Link: Facebook

Zama – streaming

Fluorescence – video

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