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Torturatori – Paolo Spaccamonti, Paul Beauchamp

recensione_Paul-Beauchamp-Paolo-Spaccamonti_IMG_201705Due personalità artistiche differenti, una fusione. North Carolina, Stati Uniti e origini lucane, un incrocio di influenze musicali. Paul Beauchamp e Paolo Spaccamonti si incontrano nell’asse magico di Torino. È la musica a disporre le casualità fruttuose per questa collaborazione. Il progetto si chiama Torturatori ed è in solo vinile, debuttante per la prima volta a maggio al cinema Classico insieme a Jozef van Wissem, a Torino. Un disco a due facce speculari: quella luminosa e quella oscura. È così suddiviso, difatti, Black side e White side. Due lunghe tracce divise per la loro stessa natura. La prima è caratterizzata dalle distorsioni care a Beauchamp, interventi dissonanti e lividi si spalmano per tutto l’ascolto spingendoci in un lungo tunnel senza che ne veda la fine. Ritmiche e pause che sanno di narrazione del reale, qualcosa appena accaduto o che sta per accadere o che succederà. La chitarra prende a vibrare a metà brano, è una lacerazione esposta a riverberi acuti. Verso fine traccia si placa. Qualcosa si spegne: la scia strumentale ricompone un mare verticale, dopo la tempesta. White side regala dettagli di sensibilità rara. La chitarra di Spaccamonti descrive, passa oltre, viaggia per estraniarsi. Due tracce agli opposti, un disco come un’iperbole, con il centro nella sua origine: il magnetismo dell’ispirazione tradotto in suoni.
Liberate i punti di fuga dalle assonanze, Torturatori è un disco per fluire senza appigli.

Credits

Label: EscapeFromToday & Fratto9 – 2017

Line-up: Paul Beauchamp (electric harmonium, musical saw, synth), Paolo Spaccamonti (acoustic guitar, baritone guitar, fx)

Tracklist:

  1. Black side
  2. White side

Link: sito ufficiale Paolo SpaccamontiBandcamp Paul Beauchamp

Torturatori – streaming

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