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Hardwired…To Self-Destruct – Metallica

metallica-hardwiredAlla fine ci siamo fottuti con le nostre stesse mani. Dobbiamo ammettere che siamo programmati per l’autodistruzione, non c’è più speranza. La colonna sonora di questa auto-apocalisse dell’umanità è di diritto dei Metallica. Hardwired…To Self-Destruct è il decimo album in studio della band californiana che ha inventato il thrash-metal negli anni ottanta. Si erano via via perse le tracce del rock frustato di James Hetfield and Co. The Black Album ha segnato il loro successivo stallo. Sì! durante tutti questi ultimi anni i Metallica avevano completamente spento il potere melodico-blues della loro idea di suono metal e si erano inabbissati nelle paludi degli sterili riff mitragliatrice più adatti per la guerra nel golfo che per un palco. E proprio quando sembrava tutto perduto, quando Kirk Hammett aveva perso tutti i riff registrati nel suo smartphone, proprio quel disco pensato e prodotto per la prima volta solo da James Hetfield e Lars Ulrich con l’ausilio di Greg Fidelman si rivela ancora denso di quella forza primordiale che contraddistingueva un disco dei Metallica rispetto ai miliardi di dischi di altre band metal. Ritornano i cambi di tempo, le acrobazie melodiche, le pentatoniche impulsive, i power chords con virate blues ed arpeggi criptici. La sintesi di questo magico ritorno è Halo on Fire, in otto minuti c’è tutto quello che sono capaci di realizzare i Metallica. Ma in brani come Hardwired, Atlas, Rise!, Now That We’re Dead, Confusion,  Here Comes Revenge sembra risorgere il binomio impeto e assalto che c’era in album come Ride the Lightning e …And Justice for All in termini di suono e di poetica. Ritorna anche la mitologia di H.P. Lovecraft, ritorna Cthulhu nei versi di Dream No More. Con Murder one regalano il loro tributo in memoria di Lemmy, il frontman dei Motörhead. Un doppio album che scuoterà i vostri timpani per arrivare alla vostre coscienze ingrigite di polvere da divano. Il metal non è morto, anzi è risorto più glorioso di ieri! Forse non siamo completamente fottuti, i capelloni grigi ci possono ancora salvare!

Credits

Label: Blackened – 2016

Line-up: James Hetfield (vocals, rhythm guitar) – Kirk Hammett (lead guitar) – Robert Trujillo (bass, backing vocals) – Lars Ulrich (drums).

Tracklist:

Disc One
1. Hardwired
2. Atlas, Rise!
3. Now That We’re Dead
4. Moth Into Flame
5. Dream No More
6. Halo On Fire
Disc Two
1. Confusion
2. ManUNkind
3. Here Comes Revenge
4. Am I Savage
5. Murder One
6. Spit Out The Bone

Links:Sito Ufficiale, Facebook

Album – streaming

Here Comes Revenge – Video

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