Home / Editoriali / Interviste / La voce di un gigante romantico: intervista a Rover (Timothée Régnier)

La voce di un gigante romantico: intervista a Rover (Timothée Régnier)

La storia di Rover (Timothée Régnier) è un romanzo on the road. Espulso dal Libano per problemi di visto durante un tour con i The New Government, band molto famosa in Medio Oriente, decide di ritornare in patria. In Bretagna passa l’intero inverno in solitudine componendo e registrando. Nasce il suo disco d’esordio dove la voce padroneggia in chiaroscuri mozzafiato ripercorrendo le orme di artisti come Beach Boys, Bowie e i Beatles. Questo gigante romantico non poteva sfuggirci Lo abbiamo intervistato in occasione del suo recente tour italiano.

Perchè hai scelto Rover come nome del tuo proegetto solista?
In inglese significa girovago, vagabondo: aveva un legame con le mie esperienze di vita.  Poi mi piaceva la parola e le vecchie automobili inglesi che rappresenta. Ho sentito le mie prime melodie sul sedile posteriore della Rover di mio padre.

La tua biografia sembra tutta incentrata sulla costante del viaggio. Quanto è stato importante questo aspetto nella tua carriera di musicista?
Ha avuto sicuramente un forte impatto nel mio approccio cantautorale, ma rimane un po’ misterioso dove esattamente emerge l’esperienza del viaggio in una mia canzone.

Il tuo album sembra svelare le atmosferedi un moderno glam alla David Bowie. Cosa ne pensi?
Sicuramente. Sono un grande fan di Bowie, ma non solo. Si tratta di un periodo affascinante nella musica pop, molto creativo e intenso.

Parlami della tua voce…
È l’identità della musica che scrivo, è l’unico strumento che non può essere modificato o sostituito. È la forma della mia ispirazione. Dà il colore e lo stato d’animo di una canzone.

Come sono nate le tue canzoni?
Sono uscite fuori dopo l’espulsione dal Libano dove vivevo da tre anni. Sono tornato in Francia, e ho iniziato il mio progetto solista in una vecchia casa di campagna in Bretagna. Lì ho trascorso un inverno tra la scrittura di canzoni e la registrazione di demo… un grande momento!

Quale canzone del tuo disco preferisci di più?
Non si dovrebbe chiedere ad un padre di scegliere tra i suoi figli!

Ho letto che ami Arthur Rimbaud e Vincent Van Gogh. L’artista deve essere un po’ pazzo per essere un grande genio?
Chi non lo è? Sul serio, credo che il processo creativo abbia effetto sullo stato d’animo e la salute mentale. Non posso dire se c’è un legame tra follia e arte-genio, ma superare i limiti della creatività può far male a volte.

Tu sei francese ma canti in inglese, Perchè questa scelta?
Non è stata davvero una scelta. Sono cresciuto a New York, vi ho trascorso la maggior parte della mia giovinezza, e così l’inglese ha avuto un impatto enorme su di me, tanto quanto la musica americana e la musica britannica.

Quale album suggeriresti al tuo migliore amico?
Il mio, perchè dopo averlo ascoltato potrebbe conoscermi ancora meglio!

Queen Of The Fools – New Single

Suggestions

[amazon_enhanced asin=”B00945HZOQ” container=”” container_class=”” price=”All” background_color=”FFFFFF” link_color=”000000″ text_color=”0000FF” /]

Ti potrebbe interessare...

Caterina Bianco01

La ricerca di un luogo dell’anima: intervista a Caterina Bianco

Essere donna, dentro la musica, dentro questo mondo, dentro Napoli. Sembra superfluo riflettere sul genere …

Leave a Reply