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Spiros Maresca e la verità della musica

Quando ho ascoltato per la prima volta Liberar lo sguardo di Spiros Maresca ho subito pensato alla verità, alla purezza, all’autenticità. La sua voce delicata e nitida, un Battiato giovane che canta di momenti vissuti, di emozioni provate e mai più dimenticate. Spiros sceglie parole semplici ma preziose, piccole gemme che si posano dentro e restano. I suoi ricordi in note diventano i nostri.
Nato a Barletta ventisette anni fa,  si avvicina allo studio della chitarra all’età di sei anni. Gli anni dell’adolescenza passano tra lezioni di solfeggio e chitarra classica con Umberto Cafagna, di jazz con Nico Acquaviva e suonando in diverse formazioni musicali, i cui generi andavano dal rock al funky al blues.
Durante gli anni dell’università trascura un po’ la musica, ma  nel marzo del 2008, subito dopo la laurea in Marketing e Comunicazione presso l’Università degli studi di Bari, comincia una fase della sua vita che avrà molta influenza circa la sua crescita artistica. Con uno zaino e la chitarra classica, parte per Parigi e inizia con  l’arte di strada. Sono mesi straordinari, il suo genere varia dal bossanova nei giorni di sole a musica cantautoriale italiana e francese in quelli nuvolosi.  Dopo qualche tempo Spiros riparte, sempre con lo zaino, ma senza chitarra, per l’Islanda. È il viaggio più importante, quello della ricerca di se stesso e della natura. Questo viaggio influenzerà anche la sua musica in maniera determinante, avendo portato con sé i silenzi dei grandi ghiacciai, il frastuono delle cascate e la pazienza dell’autostop. La tappa successiva è Londra. Qui Spiros continua a suonare in strada e in alcuni locali di Camden Town. È in questo periodo che comincia a scrivere la sua musica in maniera più decisa, spinto anche dal florido movimento musicale che si respira in città. Per diversi mesi suona nel Bossanova Cafè a Portobello road ed è in quel periodo che nascono e si consolidano amicizie fondamentali per il suo cammino: è qui infatti che incontra il direttore generale dello studio di registrazione Maxfold Ldt Production, Makoto Sakamoto ed è con lui che comincia a registrare i propri pezzi musicali. Fa esperienza per circa un anno all’interno di questo studio, che diventa quasi una seconda casa, e nel frattempo comincia ad interessarsi più assiduamente anche al flamenco, ne studia la tecnica e decide di trasferirsi a Barcellona nel giugno del 2010 per prendere lezioni private dal professor Alberto Marín. Attualmente è iscritto al corso di chitarra flamenca presso la Fundación Cristina Heeren de Arte Flamenco di Siviglia.
Eternamente in viaggio, affamato di luoghi, profumi, contatti umani, Spiros mette ogni sfumatura della sua vita nei suoi brani. Su MySpace è possibile ascoltarne quattro, forse troppo pochi per la dipendenza che sa creare, ma sicuramente sufficienti per evadere e raggiungere posti altissimi dove potersi perdere.

A voi: MySpace

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