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s/t – Red Velvet

redvelvetcoverPubblicato già da qualche tempo (la versione digitale risale a Febbraio 2009, mentre quella fisica è stata distribuita in Inghilterra solo sette mesi dopo) il primo disco dei Red Velvet approda anche sulle pagine di LostHighways.
E’ impossibile non innamorarsene, tanto rabbioso quanto raffinato ed elegante. L’incontro di due universi sempre meno lontani come quello elettronico ed il rock, in questo album omonimo è riuscito alla perfezione.
L’esperienza congiunta nel progetto B for Bang (reinterpretazione moderna dei classici intramontabili dei Beatles con Katia Labeque, Massimo Pupillo, Nicola Tescari, Meg, Marque Gilmore, Giovanni Sollima e molti altri) ha permesso al francese David Chalmin ed al romano Fabio Recchia di scontrarsi musicalmente e familiarizzare nel tour europeo. Da lì è nata l’idea di combinare i propri background, il rock con il drum & bass, le deliziose ballate con l’elettronica, i suoni più acidi delle chitarre con quelli più sintetici della consolle. I Red Velvet hanno dato alla luce un progetto vitale ed estremamente interessante, capace di trovare una mediazione reale e complementare ai due differenti mondi musicali.
Capaci di brani tipicamente rock (Prayer for the dead, prayer for you) e di soffici arpeggi nell’emozionante Blood on the white carpet, i Red Velvet riescono a sciogliere tutti i nodi musicali in cui è facile incappare. La strumentale Crystal ball, con il suo suono elettronico, può permettersi di anticipare la delicata Wake up, che a sua volta può tramutarsi in un potente brano rock. La capacità compositiva di Chalmin (esempio su tutti la splendida e struggente Waste of time) viene in questo modo impreziosita dalle incursioni aeree di Recchia.
I Red Velvet stupiscono con i loro trasformismi, la loro libertà dalla forma, ed al contempo la loro capacità di restare sempre in piedi e non scivolare nel disordine. La sregolatezza tipica del jazz e del funk insieme all’incisività del rock si abbracciano al fondo elettronico di My very own stranger, altro prezioso esempio della funambolica musicalità del duo. La voce di Chalmin si muove con morbidezza (intensa l’interpretazione di My funny Valentine) e schizoide rabbia (Poison) risultando efficace e mai banale: una voce che emoziona e che delizia.
Tantissima professionalità nei Red Velvet ed altrettanta espressione artistica.

Credits

Label: KML Sonic Invaders Records – 2009

Line-up: David Chalmin (guitars, vocals) – Fabio Recchia aka Reeks (humanoid/analog drum & bass and electronics)

Tracklist:

  1. Prayer for the dead, prayer for you
  2. Poison
  3. Stay & stare
  4. Blood on the white carpet
  5. Lab rat
  6. Waste of time
  7. Crystal ball
  8. Wake up
  9. Red velvet
  10. The bird song
  11. My very own stranger
  12. My funny valentine
  13. Purple diamond

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