Home / Recensioni / EP/Self Released / Di stelle in un caffè – Il Sogno e il Veleno

Di stelle in un caffè – Il Sogno e il Veleno

copertinailsognoContinuo a credere che certi stati d’animo, quelli più devastanti, debbano essere sussurrati. Perché sono già assordanti. Perché è necessario ridimensionarli per poterli raccontare. Farli scivolare lenti tra i denti. Con parole che siano perfette. Né troppo strette. Né troppo grandi.
Questi sei brani di Alex Secone, in arte Il Sogno e il Veleno, registrati nella sua casa pescarese, da lui soltanto, confermano questa mia convinzione. E ancora credo che non possa bastare saper suonare uno strumento per essere dei musicisti. Credo sia indispensabile che quello strumento diventi il mezzo, il passo intermedio, tra l’idea e la visione. Preludio apre questo lavoro, ricamando un testo inquieto, mesto, su una base musicale minimale, delicata, essenziale. Come una serie di passi lenti, e sguardi ai lati: “ai bordi del tempo io perdo le mie fantasie“. Tutto sembra una lotta, tra ciò che serve e ciò che si è perso. Segue Il delirio di un cantante. Credo sia il brano simbolo di questo artista che personalmente trovo molto intenso, toccante. E che ci ricorda quanto difficile sia credere nella realizzazione di un sogno quando tutto ci parla di scorciatoie che tanto non porteranno mai dove volevamo davvero. La voce di Alex non pretende di essere impeccabile, impostata, infallibile. Non pretende. E’ la sua voce. Imperfetta a volte. Ma sincera. Sentita. Vera. Pornoromantica si muove sulla stessa scia dei brani precedenti, come un fiume calmo che ha dentro infinite vite frenetiche. E quando si parla di amore è vero che c’è sempre il rischio di essere banali, ma è anche vero che chi non rischia non saprà mai se la sfida è vinta. Come in questo caso. Segue un pezzo strumentale, Canzone di notte, che ha un immenso potenziale creativo per chi lo ascolta. Ansioso, penetrante,  drastico. E poi La corruzione del tempo. L’inverno che gela. Una stagione che Il Sogno e il Veleno sembra conoscere meglio degli altri. Come un inspiegabile legame. Dove il tempo è scandito dal cadere della neve. L’ep si conclude con Beth. Rifacimento di Beth dei Kiss.
E nell’aria resta questa strana sensazione, di qualcosa che ci ha attraversato rimescolando i ricordi, mettendo in luce quel che era perso. Dando un nuovo nome al dolore.

Credits

Label: I Dischi della Lavatrice – 2009

Line-up: Alex

Tracklist:

  1. Preludio
  2. Il delirio di un cantante
  3. Pornoromantica
  4. Canzone di notte (strumentale)
  5. La corruzione del tempo
  6. Beth

Links:MySpace

Ti potrebbe interessare...

IMG_5040

Sprecato – James Jonathan Clancy

La notte dell’anima non ha confini. Il castello del nostro Io più profondo non potrà …

Leave a Reply