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Un 9/4 insolito per il rock’n’roll: E’ solo febbre ovvero la contaminazione ha nome Afterhours!

Gli Afterhours affidano al cuore della notte del 5 Marzo il lancio del loro nuovo lavoro in studio, in uscita il 2 Maggio in contemporanea all’inizio del tour (organizzato da Indipendente Eventi e Produzioni) che partirà dall’Estragon di Bologna.
La band al completo presenta alle telecamere di All Music la nuova fase di un’intensa carriera. Nuova in senso pieno. Nulla è lasciato al caso, nulla sfugge alla cura dei dettagli sebbene l’ironia e la capacità di volare alto senza zavorre di saccenza siano la prerogativa categorica della band milanese, protagonista di elavata caratura del panorama musicale italiano e non solo.

Vent’anni di storia di sperimentazione verbale e sonora alle spalle, l’orgoglio dell’integrità, della professionalità, della progettualità aliena da scelte comode, la consapevolezza delle contraddizioni del “sistema” musica, l’indipendenza delle idee e dei fatti come esigenza ed urgenza.
Hanno segnato il rock, innovandolo, violentandolo di rumore, addolcendolo di melodia spesso provocatoria, scorticandolo con il ghigno del cut up o della criptica critica alla mediocrità di ogni angolo della società.
Dai primi album in inglese fino a Germi, passando per l’insuperato graffio schizoide di Hai paura del buio?, per le irriverenze dei chiaroscuri di Non è per sempre, per la dicotomia elettroacustica di Siam tre piccoli porcellin, fino alla bellezza cupa di Quello che non c’è e Ballate per piccole iene che ha sfidato il mercato estero con la versione inglese, e in fondo ha sfidato e vinto anche l’ignoranza del mercato italiano!
Un percorso segnato dall’innovazione costante. E non è da tutti riuscire a farlo, sempre… anzi, ancora.
Invece, l’anteprima lanciata qualche notte fa ha confermato il valore degli Afterhours e la capacità di saper puntare su scelte azzardate.

E’ solo febbre è un pezzo disturbante, complesso, acido nelle linee sonore e nel cantato. Eppure cattura e inchioda l’attenzione, la centrifuga e la tiene stretta per appena due minuti. La durata è già una sfida, una condensa di rock che sa essere concettuale ma non lontano dalla sua essenza di erosione per l’orecchio, in primis: una sfida al paradosso possibile solo a pochi. Sono le parole di Manuel Agnelli a fornire le coordinate di un lavoro preciso e netto: un tempo dispari, una base di chitarra e voce, fiati ossessivi, ritmica definita da enormi timpani con l’effetto di un piglio aggressivo e ansimante, azione di pulizia di John Parish (musicista e co-produttore del brano) e spazio all’orchestrazione; un pezzo cinematografico a tutti gli effetti. E non a caso il video che accompagna E’ solo febbre ha le movenze di un cortometraggio che delira in B/N fluido, generando una sintassi visiva non canonica, geniale e non svincolata da un rapporto comunque simbiotico con la dimensione sonora. La regia è firmata da Graziano Staino, audace nelle soluzioni visive e dotato di un talento che sa coniugarsi alla perfezione alle avanguardie del rock degli Afterhours.
E’ solo febbre esaspera le curve tematiche di Ballate per piccole iene, e lo fa con un gioco di catene verbali che sfiorano l’ambiguità e sfidano le intuizioni.
Le zone cupe del nuovo album sono concentrate in due pezzi, E’ solo febbre e la title track. Per il resto, Manuel Agnelli annuncia un disco frizzante, “veloce”, con atmosfere alternate, con fiati prepotenti, voce usata come suono al posto degli strumenti… Il risultato di un’intensa rigenerazione e sperimentazione, sulla base dei tratti distintivi degli Afterhours.

I Milanesi ammazzano il sabato, il titolo: una manipolazione voluta del titolo del romanzo del 1969 di Giorgio Scerbanenco (padre del noir degli anni ’60, autore di romanzi che hanno fotografato la vacuità etica di un’Italia arrogante, feroce, cinica), I milanesi ammazzano al sabato. Un gioco verbale che scatena i doppi sensi e spinge “oltre” le possibili chiavi di lettura.
Illustri le partecipazioni: Stef Kamil Carlens (dEus, Zita Swoon), Greg Dulli (Twilight Singers, Gutter Twins), Cesare Malfatti (La Crus, Amour Fou), Brian Ritchie (Violent Femmes), John Parish (musicista e coproduttore di parte dell’album).
L’album uscirà per Universal, una major che garantisce piena libertà e velocità d’azione; fondamentale anche il passaggio a Casasonica Management di Alessandro Chiappello, un gruppo di lavoro che punta alle nuove tecnologie e alle moderne dinamiche di comunicazione. Il lancio parallelo tra media tradizionali e mondo della rete ha già dimostrato le caratteristiche della strategia impiegata.
E’ solo febbre… è solo l’inizio! (Foto by Roberta Accettulli)

Tour 2008

Venerdì 2 maggio – Bologna – Estragon
Sabato 3 Maggio – Rimini – Velvet
Giovedì 8 maggio – Roma – Tendastrisce
Venerdì 9 Maggio – Napoli – Palapartenope
Sabato 10 maggio – Bitritto (BA) – Palalive
Martedì 13 Maggio – Firenze – Saschall
Sabato 17 Maggio – Pordenone – Palasport
Venerdì 23 maggio – Milano – Palasharp

Video – E’ solo febbre


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6 commenti

  1. …porcaeva!
    E’ l’unico commento!
    Venerdì 9 Maggio sarò al palapartenope ma se mi girano mi sa che andrò anche il giorno prima a Roma!
    Rusecate, gente…rusecate!

  2. Grandi After! Sono appena tornati e hanno già stravolto tutto. Solo loro potevano fare un pezzo così.

  3. guaglione ki ti dice che rosiko….
    mi sa ke il koncerto della mia vita…
    arriverà presto…
    TIé!!!

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