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Una valle che brucia – unòrsominòre.

recensione_unorsominore-unavallechebrucia_IMG_201707Emiliano Merlin, in arte unòrsominòre, deve appartenere a quella schiera di ostinati e contrari di cui canta De Andrè. Lontano da quel pop ruffiano e mainstream di facile presa, l’artista veronese presenta la sua musica pe(n)sante e im-popolare (prendendo in prestito le sue stesse parole) pubblicando nell’aprile scorso un nuovo lavoro dal titolo Una valle che brucia. Il disco, prodotto da Fabio De Min dei Non Voglio Che Clara, raccoglie la visione disillusa e viscerale di Merlin nei confronti dell’uomo e la denuncia di tutte quelle azioni insane da lui compiute e che hanno inciso sulla storia di ieri e di oggi. Il cantautore non si censura, ricorrendo a parole pesanti come macigni, sorrette da un tappeto sonoro minimale impreziosito da incursioni elettroniche e volto a consolidare questa sua percezione insoddisfatta del mondo. Nascono così brani come Il demone meridiano o Varsavia, che riporta alla mente le stesse atmosfere nebbiose delle musiche di Badalamenti in Twin Peaks, Hubris, o preghiera del senza Dio che si rivela essere una preghiera più profonda e sincera di quelle rivolte dagli stessi credenti. In Canzone del partigiano Giovanni, Pt.1 unòrsominòre si rivolge a tutti gli eroi del passato che hanno scelto di sacrificarsi per il proprio paese e a quelli futuri, nonostante queste lotte possano sembrare vane, considerati il regresso e la disumanità che ci circondano, mentre sarà Mattatoio a introdurre il tema che più gli sta a cuore: il massacro degli animali. Intenso, schietto e violento nel racconto di alcuni dettagli che sembrano prender vita durante l’ascolto, Mattatoio resta il brano più ostico dell’intero album.
Una valle che brucia è un disco che parla del popolo, profondo. Sin dal primo ascolto colpisce per l’urgenza e la durezza con cui vengono affrontate determinate tematiche. Va detto però che questo suo essere così impegnativo lo rende poco fruibile da tutti e sono necessarie ripetute immersioni per identificarsi appieno nello stato d’animo dell’autore e comprendere l’importanza delle sue riflessioni.

Credits

Label: diNotte Records – 2017

Line-up: Emiliano Merlin (voci, chitarre elettriche e acustiche, basso elettrico, sintetizzatori, batteria elettronica, pianoforte, percussioni) – Michele De Finis (chitarre elettriche, oscillatori, sintetizzatori, basso elettrico) – Mauro Rosati (pianoforte, organi, sintetizzatori, basso elettrico) – Jonathan Maurano (batteria, percussioni) – Fabio De Min (organo, sintetizzatori)

Tracklist:

  1. Il demone meridiano
  2. Hubris, o preghiera del senza Dio
  3. Canzone del partigiano Giovanni, Pt.1
  4. Varsavia
  5. Mattatoio
  6. Canzone di Alekos
  7. Uomini contro
  8. Breve considerazione sul cosmo
  9. Fare meno/Fare meglio
  10. Clinofilia
  11. 18 Aprile

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Una valle che brucia – streaming

Il demone meridiano – video

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