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Parole sante – Ascanio Celestini

Parole sante, vincitore del Premio Ciampi 2007 come miglior debutto discografico dell’anno, segna l’esordio musicale di Ascanio Celestini, un artista che, dopo aver utilizzato il teatro, il cinema, la televisione e la radio come mezzi di comunicazione, ci conferma le sue grandi capacità di comunicatore anche con la musica.
Parole sante non è solo un cd. Parole sante è anche un film documentario (presentato alla Festa del Cinema di Roma), che Celestini ha girato incontrando un gruppo di precari che in questi anni hanno lavorato nel più grande call center italiano, Atesia con sede a Cinecittà. Il documentario abbandona l’idea che la flessibilità possa essere uno strumento utile per diminuire la disocuppazione. La precarietà coinvolge milioni di persone e lo stesso documentario solleva delle domande: chi è un lavoratore precario? I precari sono studenti che vogliono mantenersi agli studi? I precari sono persone che preferiscono la flessibilità per sentirsi più liberi? I precari sono persone che ricevono contratti a progetto solo perché le aziende in questo modo risparmiano?
Ascanio Celestini ricostruisce la storia dei precari di Atesia attraverso delle interviste. Parole sante, quindi, racconta la storia dei precari che lavorano presso il call center di una grande compagnia telefonica. È la storia di alcuni operatori telefonici che tra loro hanno organizzato il collettivo spontaneo Atesia, scioperi, manifestazioni, realizzato un giornale Sfront End e presentato un esposto all’Ufficio Provinciale del Lavoro. E’ la storia di chi avrebbe potuto salvarsi accettando un lavoro di 550 euro al mese, ma i lavoratori di Atesia hanno rischiato e sono stati licenziati sostenendo: “Non siamo mica il Titanic, non affonderemo cantando” . E Celestini a questo punto replica: Parole sante!

Parole sante, il disco che porta il titolo dell’omonimo film documentario, è caratterizzato da arrangiamenti folk che spesso prendono le vesti di una canzone d’autore.
Parole sante è anche il brano che, in un certo senso, più rappresenta l’album nonostante sia collocato verso la chiusura… “Maurizio: non riconfermato… Mara: non firma la conciliazione… Valerio: licenziato… Cecilia: non riconfermata con invalidità ancora non riconosciuta… Andrea: rinuncia dopo essere finito in ospedale… Salvatore: licenziato… Tutti gli altri: stoppati, licenziati, non riassunti”.
Ad aprire il disco è Rivoluzione, ciò che sarebbe potuto essere, ma non è stato. Un brano molto cantautorale proprio come Noi siamo gli asini che ricorda molto Fabrizio De Andrè. A seguire Il popolo è un bambino, che ritorna ben 4 volte nel disco e, recitato da Ascanio Celestini, evidenzia come il popolo può essere manipolato dalla politica, dai mezzi di informazione: “Il popolo è un bambino, non ci capisce niente di politica. Se tu gli parli di rivoluzione e lo fai seriamente, finisce che il popolo la fa per davvero la rivoluzione […] Il popolo è un bambino, e come tutti i bambini gli piace giocare. Nei giochi dei bambini c’è sempre uno che vince e uno che perde. Per questo che al popolo gli piace tanto il calcio […] il popolo lo sa che al calcio vero non ci può giocare, che il vero calcio se lo può soltanto guardare in televisione. Allora il popolo si mette seduto e guarda. Il popolo strilla, si agita, si stanca come un bambino e quando arriva la sera si addormenta subito. È buono buono il popolo, è una pecorella. Il popolo lo sa che la vita è come una partita di calcio in televisione, come la finale dei mondiali: tutto il mondo la guarda, ma poi la palla se la giocano solamente due squadre. Bello il calcio! Bella la vita! Solo pochi se la godono, ma tutti gli altri possono fare il tifo […] Il popolo è come un bambino, se gli metti paura ti ubbidisce subito”.
Nel brano Cadaveri vivi Celestini mette in primo piano una lunga lista identificando emarginati e minoranze: “Noi siamo anarchici, noi siamo spastici, noi siamo quelli con il cesso a parte, noi siamo brutti, sporchi ma buoni, che detto in sintesi significa ciglioni […] C’è stato un tempo in cui noi eravamo cadaveri vivi, e la camorra e la mafia erano il meglio del Made in Italy. Avevano ottenuto dal Ministero una certificazione di qualità: Criminalità Organizzata però di Origine Controllata. C’è stato un tempo in cui noi siamo risorti dalla tranquillità del mare dove eravamo rugginosi relitti”.
Una delle caratteristiche di Ascanio Celestini è il sapersi distinguere per la sua libertà di espressione. Un esempio è la rabbia presente in Poveri Partigiani: “Poveri nomi e cognomi dei caduti di tutte le guerre, che stanno sempre sulla bocca degli onorevoli politici…la loro lingua è un Camposanto dove resuscitano ogni tanto”.
C’è la magnifica La morte del disertore: “Se fossi morto io non potrei scegliere dove farmi seppellire, preferirei lassù in montagna sotto l’ombra del famoso fiore e tutti quelli che passeranno diranno: oggi è morto un disertore. Che non si dica che sono crepato per Dio o la Patria o la Ragion di Stato, io morirei più semplicemente come un pacifico nullafacente […] Pure noi giocavamo alla guerra, pure noi con le frecce e con l’arco, pure noi strillavamo T’ammazzo!, però noi morivamo per scherzo.
Poi Alberto Paolini racconta la sua terapia elettroconvulsiva in Fino a che sono stato chiamato.

Parole sante è un album composto da 15 brani. Brani tristi ma reali.
Parole sante canta dei precari, degli emarginati, dei caduti di Nassyria, di Nicola Calipari.
Parole sante è un lavoro cantautorale che si occupa di tematiche sociali credibili.
Il risultato rispecchia sia l’attore-autore Ascanio Celestini, sia la società in cui viviamo.

Credits

Label: Radio Fandango – 2007

Line-up: Ascanio Celestini (testi e voce) – Roberto Boarini (violoncello) – Gianluca Casadei (fisarmonica) – Matteo D’Agostino (chitarra)

Tracklist:

  1. La rivoluzione
  2. Il popolo è un bambino
  3. Il mondo dei bruchi
  4. Cadaveri vivi
  5. Il popolo è un bambino 2
  6. Poveri partigiani
  7. Noi siamo gli asini
  8. Fino a che sono stato chiamato
  9. La casa del ladro
  10. Il popolo è un bambino 3
  11. La morte del disertore
  12. L’amore stupisce
  13. Parole sante
  14. Il popolo è un bambino 4
  15. O mia miniera

Links:Sito Ufficiale

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