S/T- Black Pumas

Vladimiro Vacca Album, Recensioni Lascia un commento

Ritorno del razzismo. Ritorno della Black Panther Party for Self-Defence. Ritorno della Black music. Ritorno a quella vecchia ricetta del R&B psichedelico imbevuto di energia Soul che fu dei primi anni settanta, da Curtis Mayfield ai Family Stone. Il debutto di questo duo originario di Austin è strabiliante perchè riesce a proporre soluzioni antiche di genere in unemozionante, ricco, fresco suono moderno. E’ musica registrata all’Home Studio del produttore Adrian Quesada con una potente propulsione live. Ecco spiegata questa ri-edizione Deluxe con 4 brani live extra, dove emerge la grande forza della line-up live allargata (fantastica la cover di Eleanor Rigby dei Beatles). L’arte dei Black Pumas consiste in questo vasto repertorio chitarristico stilistico a firma Adrian Quesada e nella voce caleidoscopica del cantante Eric Burton. Sullo sfondo di ariosi archi , di chitarre vorticose, di accenti di organo, di fiati e cori nascono le canzoni di meditazione e rivoluzione dei Black Pumas. E’ facile innamorarsi di Colors dove le sfumature di un tramonto nel cielo del New Mexico hanno0 ispirato una canzone antirazzista, un inno alla bellezza multicolore della natura e quindi un inno alla solidarietà e alla convivenza senza barriere di colore. La rivoluzione la si fa anche con la musica ed a questo duo texano è riuscita in una maniera incredibile. La parola vintage diventa modernità, la derivazione diventa occasione di riverginazione del suono. Dallo shaker del duo texano fuoriesce un suono ricco di rimandi, dall’hip hop al sound classico funk e soul, ed ecco sbucare brani indimenticabili come Black Moon Rising, Fire, Oct 33 e Touch The Sky. L’America resiste ed i Black Pumas graffiano al primo colpo.