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Coriandoli – La Bestia Carenne

recensione_labestiacarenne-coriandoli_IMG_201604Difficile da etichettare questo gruppo di Napoli che è al suo terzo lavoro, dal titolo Coriandoli. La Bestia Carenne nasce nel 2011 e macina molte date live e premi importanti. Il disco in questione si apre con il pezzo L’uomo che cammina. Un funky debordante che va avanti saltellando tra il prog e il post punk con la voce che scomoda le narrazioni alla Branduardi. “Senza mete” corrono via narrazioni, appunto, a pennellate. La quercia, invece, si dimena come una taranta distorta e confusionaria. Resa più distesa è Le belle gambe, una ballata pizzicata da guizzi elettronici e lasciata sfumare in atmosfere lounge. Si passa poi per spicchi descrittivi come La notte di San Giovanni, veloce e sintetica, fino ad arrivare a Il nome di Saffo, dove i ritmi conturbanti e ipnotici salmodiano assieme alle acciaccature elettroniche. Carpenteria memorizza i passi di un blues ebbro e lo vela dietro una serica malinconia: “carpenteria anima mia” è una nenia, una formula ripetuta, preghiera nonsense. Interludi meramente strumentali sondano e intercettano sensazioni plumbee, non a predisporre l’ascolto ma per scuoterlo. La vicinissima ai maestri The Residents, Le mosche, è un viaggio tra ritmiche primitive metalliche intervallate da strimpellate scanzonate, rumorismi post industrial e sezione di accordi dolcissimi.
Rivelatore a metà questo disco, di fonda lettura tra le righe, nessuna assonanza.
Da custodire gelosamente tra gli ascolti non del tutto compresi, post temporale.

Credits

Label: BulbArt Label– 2017

Line-up: Giuseppe Di Taranto (voce, chitarra), Antonello Orlando (chitarra elettrica), Paolo Montella (voce, basso, tastiera), Giuseppe Pisano (batteria e elettronic)

Tracklist:

  1. L’uomo Che Cammina
  2. La Quercia
  3. Le Gambe Belle
  4. La Notte di San Giovanni
  5. Il Nome di Saffo
  6. Carpenteria
  7. Il Ciecchino
  8. Polena
  9. Le Mosche

Link: facebook

Coriandoli – streaming

L’uomo che cammina – YouTube

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