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Bestiario musicale – Lucio Corsi

recensione_luciocorsi-BestiarioMusicale_201702Un libro in musica, questo Bestiario Musicale, secondo album di Lucio Corsi (dopo Altalena Boy / Vetulonia Dakar), proveniente da Val di Campo di Vetulonia.
Come da tradizione, un bestiario è una raccolta di testi che – per la gioia di scienziati e sociologi – descrivono gli animali reali o immaginari, sottolineandone origini, caratteristiche e spesso leggende. E di questa tipologia di libri, che nel medioevo si diffuse, Corsi si è appropriato appieno capovolgendone il senso e recuperando i poteri infiniti degli animali e della natura, sempre più schiacciati dal progresso, sempre più silenziosi.
Otto canzoni che raccontano le otto creature che si muovono nella campagna maremmana. Come brevi racconti si dispiegano delicatamente sulle note della chitarra di Lucio. In bilico tra la semplicità delle favole di Esopo e le sonorità fingerpicking, in questo disco si respira un’aria pulita, di quella che ti fa aprire i polmoni. Ci caliamo subito in un’atmosfera da favola con La civetta, ma è con La lepre che comprendiamo completamente l’originalità del lavoro, con un ritornello sornione che recita: “Houston, che sfortuna siamo arrivati tardi c’è una lepre sulla luna e c’è arrivata prima di noi nello spazio. Senza troppo impegno, le è bastato un salto”.
E via di calembour, di idee geniali come “La musica elettronica nasce dai calabroni, c’è un movimento punk nella foresta” de L’upupa e “Se la bellezza dei fiori non fosse nei petali ma nelle spine vi darebbero la caccia i bracconieri” de L’istrice. E via di canzone in canzone, ogni verso è una sorpresa per la semplicità e lo sguardo da bambino che riesce a mantenere.
Bravo Lucio Corsi a non scadere dal banale della nenia, a rimanere sognante e delicato ma a tenere con determinazione la barra della fantasia. L’ironia non manca, le metafore sfavillano potenti a raccontare di un mondo silenzioso in cui accade tutto e che sapientemente Lucio Corsi dirige.
L’arrangiamento con pianoforte, contrabbasso e percussioni, ci riporta a un certo cantautorato americano miscelato con l’abile e leggera ricerca di parole che qui in Italia abbiamo visto in Bruno Lauzi, Sergio Endrigo o in Lucio Dalla.
Un disco che non ci si stanca di ascoltare, perché abbiamo bisogno di dolcezza, di fantasia e di speranza.

Credits

Label: Picicca Dischi – 2016

Line-up: Lucio Corsi

Tracklist:

  1. La civetta
  2. La lepre
  3. La volpe
  4. L’upupa
  5. Il lupo
  6. L’istrice
  7. Il cinghiale
  8. La lucertola

Link: Sito UfficialeFacebook

Bestiario musicale – streaming

La lepre – video

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