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Le derive della Rai – Andrea Fardella

recensione_andreafardella-lederivedellaRai_IMG_201604Arriva a fine aprile il disco di debutto di Andrea Fardella, attore, musicista e ora cantautore piemontese, che dopo anni di teatro in Italia e all’estero, ha deciso di dare voce al suo universo anche attraverso la musica e le parole. Le derive della RAI si manifesta subito come un disco urgente, nato da un’esigenza di raccontare la fugacità dell’amore, i pensieri senza un nesso apparente, l’insostenibile gestione delle emozioni.
Il disco rappresenta il mio universo emotivo ma anche uno specchio attraverso il quale ho osservato la mia vita, le mie relazioni, le mie sconfitte, le vittorie, le crepe e le fratture che hanno contraddistinto la mia ‘evoluzione’ come uomo e come artista. Lo definirei il mio cosmo sensibile: dentro c’è gran parte della mia vita, di quello che ho vissuto in prima persona o che hanno vissuto le persone a me più care”.
Così Andrea Fardella descrive il suo lavoro, dal cui ascolto attento si può giungere a comprendere il desiderio di raccogliere tutto il mondo in un disco-balena che in undici tracce affronta temi universali, come l’amore, la morte, il dolore, il perdersi, il trovarsi, la bellezza, la decadenza, l’istinto, la furia, l’accoglienza, la salvezza, la denuncia, il sacro.
A colpire dritto la prima strofa della title-track “Contami le ossa in un giorno in cui non piove / bagnandomi da solo davanti a qualche porno / e lucidami il viso con carta patinata / simulando l’intenzione di radermi la barba / scegliendo le risposte da un vocabolario vecchio / definiscimi l’amore sentimento o devozione / sicurezza da usurai vivere nell’ambizione / scavalcando ogni fantasia, ogni fantasia”.
Esperienza di vita comune che si fa racconto universale, perché tutto il disco è una grande narrazione di sé che aspira all’umanità e si declina in molti suoni e ispirazioni che spaziano fra folk, rock, pop, cantautorato italiano, psichedelia, brani rotondi e chiusi e arrangiamenti audaci e imprevedibili. Filo conduttore la voce di Andrea Fardella che tiene insieme il tutto come una colla primitiva, fatta di ossa e carne che canta perché non può fare altrimenti.

Credits

Label: ControRecords – 2016

Line-up: Andrea Fardella (voce e cori, acustiche, elettriche, pianoforti, tastiere, violini) – Carlo Barbagallo (acustiche, elettriche, bassi, tastiere, elettronica, cori in Crisi) – Francesco Alloa (batterie e percussioni) – 
Valerio Vittoria (elettriche in Cin – cin) – Cècile Delzant (violini in Nuovo Giorno) – Antonio Mele (armonica in Crisi); Testi e musica Andrea Fardella, produzione artistica Carlo Barbagallo, Andrea Fardella con la collaborazione di Francesco Alloa, registrato da Carlo Barbagallo presso “c/o Radion” e “Ordigno Studio”, mixing e mastering Carlo Barbagallo presso “c/o Radion”

Tracklist:

  1. La deriva della Rai
  2. Sposa
  3. Nuovo giorno
  4. Petit
  5. Cin – Cin
  6. Anima senza rumore
  7. Sorriso d’inverno
  8. Crisi
  9. Jet lag
  10. Madre Terra
  11. Piccino
  12. Luce (solo in digitale)
  13. Marmo (solo in digitale)

Link: facebook

Sposa – YouTube

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