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Federer – Miss Mog

recensione_missmog-federer_IMG_2010604Esce il 15 aprile il primo disco del trio veneto Miss Mog, che con Federer rende omaggio al tennista svizzero non in quanto personaggio positivo, ma per la sua imbattibilità che tutti hanno creduto o sognato di far crollare. Un essere mitologico e una Moby Dick contemporanea.
E sono tanti i rimandi letterari e cinematografici che accompagnano questo disco synth-pop dal sapore vintage e dai bpm bradicardici che gioca su variazioni raffinate e su un songwriting ironico e accurato che riesce a entrarti in testa già al primo ascolto.
Ritrovi John Donne in Pangea, con i Miss Mog a contrapporsi al suo Nessun uomo è un’isola, perché siamo isole e non ci accorgiamo nemmeno del mare che ci circonda. Faust – ispirata al film di Aleksandr Sokurov – ci ricorda che la condizione umana è già di per sé un continuo errare e procedere per tentativi, errori, nuovi tentativi, altri errori.
C’è tutta la maledizione della vita moderna nel refrain di Venety FairImballa, spedisci, fattura, produci, imballa, spedisci, produci / Quel che ti possiede possiedi / Imballa, spedisci, fattura, produci, imballa, spedisci, produci / Quel che ti possiede possiedi” con un beat che si spinge in fondo alle viscere.
Un disco che osserva e racconta più antropologico che sociologico, che punta lo sguardo sulla provincia italiana e sulla generazione dei trenta-quarantenni, senza moralismo e senza eludere il rapporto tra natura e cultura in cui affondano le origini della cultura stessa.
Federer parla a noi e di noi, come individui e come collettività che ora più che mai ha bisogno di consapevolezza. Songwriting electro che – anche grazie alla produzione di Beppe Calvi –  ha la leggerezza dei migliori seventies, ma il retrogusto pop dall’ambivalente sapore malinconico e confortante, ironico e dolceamaro.

Credits

Label: Dischi Soviet Studio – 2016

Line-up: Enrico (voce), Grace (macchine), Tommy (basso); musica e testi Miss Mog, prodotto da Miss Mog e Beppe Calvi (Zucca Veleno), con il supporto di Matteo Marenduzzo (Dischi Soviet Studio) e Tommy Di Santo (Akroama)

Tracklist:

  1. Un pomeriggio
  2. Venety Fair
  3. Pangea
  4. Faust
  5. Federer
  6. Panchine divelte
  7. Complesso B
  8. Meteoritmo
  9. L’alibi
  10. Razorology
  11. Sulle punte

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Venety Fair – video

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