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The ballad of the Reading Gaol – Quarter Past One

recensione_QuarterPastOne-Ballad_IMG_201407Chiudete gli occhi ed immaginatevi il buon Liam Gallagher sul palco di Knebworth Park che sulle note di The Masterplane ci canti le parole di una lirica di Oscar Wilde. Qualcuno potrebbe urlargli del visionario, altri del fuori tema, altri ancora lo troverebbero cool, anzi, “indie-cool”. Aprite gli occhi e pensate che questa fantauninione tra brit rock e poemi wildiani non viene nè dai grandi palchi europei nè dalla terra di Albione, e nemmeno dalle menti dei Gallagher. Ci basta bussare alle porte di Mantova dove ci sono i Quarter Past One a darci il benvenuto.
I QP1 sono al loro terzo album, in uscita per la VREC a poco più di un anno di distanza dall’ultimo lavoro Blue. Insieme dal 2006, il quartetto britmantovano ha deciso di impegnarsi in una sorta di concept album in cui le 11 tracce ripercorrono le ballate che il buon Wilde scrisse durante la propria prigionia nel carcere di Reading (sì, non si tratta di omonimia: la città è proprio quella del famoso festival inglese… anche se nel caso di Wilde proprio di un festival non si trattava).
Si respira Britannia già dai primi attacchi di Oh moaning Wind, la traccia di apertura; voce liscia, giri melodici di semplice avvicendamento e quel mood tipico della terra di albione. I versi si intrecciano perfettamente alla melodia anche in A death of Shame: incredibile quanto i riff elettrici possono ricamare senza forzature e paradossi parole composte più di 2 secoli orsono. The Prison si apre con una ritmica graffiante e dal profumo di 90’s, così come le voci sui cori; To Kill con i suoi cambi di velocità ha un vago potere ipnotico, come certe b-side dei tempi che furono. Tra le 11 tracce anche 2 pezzi completamente strumentali: The ballad of Reading Gaol I e II per rafforzare, raffinare e completare il disegno creato, dando respiro alle parole e lasciando che il messaggio giunga al destinatario soltanto percorrendo le onde morbide di chitarra, basso e batteria.
Un album dal quale si percepisce ricerca, passione e precisione stilistica, senza la quale difficilmente parole scritte con calamaio ed inchiostro si sarebbero amalgamate creativamente con jack e pedaliere elettriche.
Anche i Gallagher (almeno uno dei due) ne sarebbero orgogliosi. Chissà, forse lo sarebbe pure Oscar Wilde.

Credits

Label: VREC – 2014

Line-up: Diego Sabatino (voce e chitarra) – Giorgio Caiazzo (batteria, cori) – Andrea Sabatino (basso) – Alessandro Castagnoli (chitarra e voce)

Tracklist:

  1. Oh moaning wind
  2. To walk with souls in pain
  3. A death of shame
  4. The secret house
  5. The ballad of the Reading Goal – part I
  6. The Scaffold
  7. He who live more lives than one
  8. The prison
  9. The wandering sky
  10. To kill
  11. The ballad of the Reading Goal – part II

Links: Facebook

Oh moaning wind – video

 The ballad of the Reading Gaol – streaming

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