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Manhattan: una dichiarazione d’amore

Da qualche parte sulla cellulosa, c’è un orchestra che suona mentre il sole sorge sul fiume Hudson.
Nessun altro film che mi sia capitato di vedere su quest’autostrada musicale ha una scena iniziale più meravigliosamente retrò.
Il bianco e nero che si schiarisce in un’alba grigia, le note di Rapsodia In Blu di Gershwin che si spandono dall’asfalto di Hell’s Kitchen ai negozi della Fifth Avenue, sorvolando le guglie dei grattacieli di Tribeca fino ad arrivare, con quell’incedere modernista, a poggiarsi matronesche sulle cime degli alberi di Central Park.
Su tutto, la voce di Woody Allen che inizia uno dei suoi più bei film di sempre, se non il migliore.
Un ‘accoppiata vincente quella di Allen e Gershwin, immagini e note come in infusione.
Eppure, a guardare bene, c’è una terza protagonista in questo meraviglioso film.
Qualcosa che è chiamata Grande Mela.
Se lo avete già visto, andate a riguardarlo.
Non è un film.
E’ una dichiarazione d’amore.

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