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A tremula terra – Leitmotiv

“A tremula terra” è un’espressione dialettale pugliese che vuol dire a capofitto, senza sosta. E, come spesso succede con i dialetti, rende perfettamente l’idea di quello che accade quando l’ispirazione ti coglie, improvvisa e irrefrenabile, come se la terra ti tremasse sotto i piedi e ti costringesse a correre sempre più forte. È una sensazione che emerge piuttosto forte nel nuovo disco dei Leitmotiv, A tremula terra appunto. L’urgenza è quella di esprimere la propria terra, i propri colori, i propri odori, l’umanità in mezzo a cui si è cresciuti. E il risultato è un lavoro molto immediato, senza fronzoli, pulito ed essenziale, chiaro nelle sue ispirazioni musicali.
Non è un caso che la prima traccia sia una vera e propria filastrocca in dialetto, breve e piena di poesia. Non c’è musica, se non un suono che pare di cicale: Tremula terra l’aria si scerra / Zicca lu discu spiccia la uerra / Tremula terra canta la stella / Spetta allu friscu / Spiccia la uerra” E questo piccolo brano è una presentazione perfetta di questo disco, che anche se non prosegue sulla strada del dialetto, si porta dentro insiti e quasi inconsci i suoni e i colori mediterranei, meridionali, anche quando guarda all’elettronica e al rock-pop. Pecore per esempio è una canzone orecchiabile che ha dentro una sorta di scossa elettrica, corre tarantolata. Romeo disoccupato è il singolo che ha anticipato l’uscita del disco ed è una trasposizione moderna e un po’ sporca della più celebre storia d’amore di tutti i tempi. Romeo è un avanzo di galera e Giulietta ha gli occhi gonfi. La tragedia shakspeariana si colora di amara ironia. Molti dei brani di questo A tremula terra hanno il sapore di favole scure, musicalmente strutturate. I testi sono semplici, immediati, con dei ritornelli ben riconoscibili; le melodie sono piacevolmente ritmiche, si imprimono facilmente nella memoria. Come le novelle dei cantastorie. Penso a Les jeux sont faits e al ritornello di Controluce: Controluce m’inalbero / Sottovoce m’illumino / Controluce m’inalbero / Sottovoce m’illumino”.
Scura, scurissima è Non ci resta che il mare. Magari è solo la mia personalissima lettura ma questa canzone mi ha fatto pensare molto a tutto il meridione del mondo, a tutte quelle parti del mondo dove i corvi in guanti neri stendono le loro mani, depredando tutto e spesso a lottare rimane soltanto il mare.
A tremula terra è un album musicalmente leggero, quasi scanzonato, ma che trasmette una gran nostalgia: “E avremo gli occhi chiusi per dimenticare / e rotoloni di sogni da catalogare / abbracceremo chi piange e chi non sa nuotare / non chi si mette in posa mentre affonda la nave / stenderemo i ricordi sul letto del mare / bruceremo i rimpianti tra l’odore del sale/ abbracceremo chi piange e chi non sa nuotare / non chi saluta la mamma mentre affonda la nave”.

Credits

Label: Pelagonia dischi – 2012

Line-up: Giorgio Consoli (voce) – Giuseppe Soloperto (Basso)- Dino Semeraro (Batteria), Natty Lomartire( Chitarra) (batteria)

Tracklist:

  1. Tremula terra
  2. Pecore
  3. Romeo disoccupato
  4. Sweet liberty
  5. Les jeux sont faits
  6. Controluce
  7. Lamaravilla
  8. Specchi
  9. Fiori d’iloti
  10. Silent night
  11. Non ci resta che il mare
  12. Cattive compagnie

Links: Sito Ufficiale, Facebook

Romeo Disoccupato – Video

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