Magellano – Jester At Work

Luciana Manco Album, Recensioni Lascia un commento

Jester At Work è Antonio Vitale, cantautore pescarese e Magellano è il suo secondo album.
Vivere in una città come Pescara ti insegna a conoscere il mare. Fa parte di te. Ne fai parte. Sai cos’è la profondità, la paura e il segreto. E questa confidenza che si instaura è difficile da spiegare. Un po’ per tutti, ma non per Vitale, che in queste undici tracce sembra svelarci il mondo nascosto nel suo petto.
La sua voce è caldissima, meravigliosa, liscia, sensuale. Un tocco di pace, di grazia.
I brani si susseguono e si aspettano come respiri regolari. Tutto è giusto, in equilibrio, eppure in bilico tra terra e abisso, come tutte le forme di bellezza, come tutte le forme d’arte.
Un artista che potrebbero invidiarci ovunque ma che si muove nelle stanze dell’underground, ed io personalmente penso sia sprecato tenere nascosto un tesoro.
L’album è realizzato con registrazione analogica, ad esaltarne la purezza e la natura. Rock, folk, lo-fi, delicato e potente.
Magellano è stato il primo a circumnavigare la terra, un uomo di mare che al mare ha donato la vita.
Come fanno alcuni con la musica. E per farlo bisogna conoscere bene l’argomento, essere capaci, esserne padroni.
Magellano è anche la via nella quale vive Vitale. Un piccolo segno del destino, quelle cose che non hanno significato ma proprio per questo puoi dargli il significato che vuoi.
December, Green Eyes, Deep Black Sea, ma anche gli altri brani, tutti, sono un credo. Una dimensione diversa dalla solita. Una rotta, una strada che solo Jester At Work conosce e che vuole condividere.
L’album nasconde alla fine una piccola sorpresa. Va ascoltato fino in fondo e anche di più. Dentro.
Suoni nuovi, nuovi modi di godere degli strumenti. Da sentire, come si sentono le cose buone, che fanno del bene.