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La giostra – Il disordine delle cose

Questa volta le parole non basteranno. Succede solo di fronte a dischi che raggiungono livelli altissimi. La giostra, il nuovo album de Il Disordine delle cose, esce per l’etichetta fondata dalla band stessa (Cose in Disordine) a poco più di due anni di distanza dall’omonimo disco d’esordio. Quello che sorprende, al primo ascolto, è riconoscere nel sound pulito e originario dei brani i luoghi in cui il lavoro è stato autoprodotto, nelle lande incontaminate dell’Islanda, a Moesfellsbaer (primo pezzo strumentale dell’album), 15 km a nord da Reykjavik dove si trova lo studio di registrazione Sundlaugin. Un contatto con la natura che ha la durata dell’intero disco. L’uomo, al centro della scrittura intimista della band piemontese, è parte di essa e di un’armonia che avvolge e trasmette un senso di pace. I suoni, guidati per lo più dal pianoforte, sono caldi e  vicini alla musica nord-europea (ha partecipato il famoso quartetto d’archi islandese delle Amiina), mentre i testi, singolari ed autentici, si fondono con essi a creare un flusso magnetico. La natura inoltre è anche polifonia: di qui il coro delle voci che caratterizza la maggior parte dei brani. È difficile prediligerne alcuni piuttosto che altri, è come spezzare l’armonia che contraddistingue l’album. Certo, c’è qualcosa di sublime nella melodia e nel testo di Mi sollevo il cui incipit ricorda il mellotron di Stawberry Fields; e le battute sul pianoforte di Al tuo ritorno sono struggenti e delicate come le impronte che l’uomo lascia di sé; poi il dolore naturale di ogni Addio, il susseguirsi delle nostre stagioni in Autunno e il movimento circolare de La Giostra, di ogni singola storia e dell’umanità intera.

Credits

Label: Cose in Disordine/Audioglobe – 2012

Line-up: Marco Manzella (voci e chitarre) – Alessandro Marchetti (basso, voci, chitarre) – Emanuele Sarri (chitarre) – Luca Schiuma (pianoforti, organi, tastiere) – Vincio Vinago (batterie, voci, percussioni) – Mattia Boschi (violoncello). Con la partecipazione di Amiina (archi), Riccardo Brumat (violini), Giotto Napolitano (tromba), Enrico Allavena (trombone)

Tracklist:

  1. Mosfellsbaer
  2. Addio
  3. Sto ancora aspettando
  4. Vorrei, potrei, dovrei
  5. Mi sollevo
  6. Al tuo ritorno
  7. La giostra
  8. La preda
  9. Improvvisazione N° 9
  10. Marionette
  11. Appena prima
  12. Autunno
  13. La mia città
  14. Tolgo il disturbo

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