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Un film per rappresentare una generazione: Singles (Cameron Crowe,1992)

All’inizio degli anni novanta avevo più o meno 15/16 anni ed ero persa nel mondo delle boyband finchè un giorno, guardando la compianta Videomusic, la mia attenzione non venne attratta da un video: le onde del mare lasciavano lo spazio ad un palco dal quale cinque capelloni cantavano una canzone che suonava come un inno: “Oh I, oh, I’m still alive”. Una scossa che mi svegliò improvvisamente facendo scattare una molla. Nel giro di poche settimane stringevo quel gioiello chiamato Ten tra le mani. Tutto è nato da lì, da quell’album. Come me, anche il mondo si è svegliato improvvisamente ed ha scoperto che al di là dell’Oceano, in una cittadina chiamata Seattle in pieno fermento, si stava scrivendo un pezzo di storia della musica. Da lì iniziavano ad arrivare suoni disturbanti emessi da strumenti imbracciati da ragazzotti al quanto arrabbiati. Pearl Jam, Nirvana, Soundgarden, Screaming Trees sono solo alcuni dei nomi che abbiamo imparato a conoscere e che ci hanno emozionato con la loro musica. Si iniziò ad usare sempre più speso il termine grunge per definire non solo quel sound secco, senza troppi fronzoli, che colpiva per la sua immediatezza, ma un vero e proprio stile di vita.

E proprio in quegli anni, nel 1992, Cameron Crowe decide di provare a rappresentare tutto questo in un film: Singles. Di per sè la pellicola non è proprio quello che si definisce una pietra miliare del cinema: la trama si basa sulle vicende amorose di un gruppo di giovani, molti dei quali vivono in un condominio. Janet (Bridget Fonda) è la cameriera di un caffè innamorata persa di Cliff (Matt Dillon), un aspirante musicista a cui piacciono i seni prosperosi. Linda (Kyra Sedgwick) invece, dopo una delusione d’amore, incontra Steve (Campbell Scott), ex non che miglior amico di Linda. I due iniziano una relazione segnata dall’insicurezza di lei che li porta ad avere alti e bassi. Poi ci sono Debby (Sheila Kelley), che si fa fare un video per cercare l’uomo ideale, e Jim (David Bailey), portiere d’albergo che spera che prima o poi una delle venti ragazze schedate sul suo cellulare si decida ad uscire con lui. Alla fine assistiamo al classico happy end da “vissero tutti felici e contenti”. Film ben interpretato, ma niente di eccezionale. Una commediola senza troppe pretese che probabilmente sarebbe passata quasi inosservata se non fosse che il tutto si svolge proprio a Seattle. La conseguenza? Singles ha fatto sì che tutto il mondo potesse sbirciare quella città. Ha mostrato a tutti il fermento che c’era nella cittadina statunitense. Chi si recava al cinema poteva respirare l’aria dei locali dove i ragazzi facevano il pieno di musica rock. Nel corso del film i protagonisti vanno ad un concerto degli Alice in Chains e ad uno dei Soundgarden. Inoltre uno degli inquilini di questo fantomatico condominio è Chris Cornell, che compare in una scena (guardatevi il film e provate a riconoscerlo) e la band dove Cliff canta e suona la chitarra, i mitici Citizen Dick, è formata da Eddie Vedder alla batteria, Jeff Ament al basso e Stone Gossard alla chitarra (i tre compaiono in diverse scene, un paio anche molto divertenti) e in una scena appare una scritta sul muro inneggiante ai Mother Love Bone. Tutti elementi che, uniti alla grandiosa colonna sonora, hanno fatto di Singles un film generazionale, un vero cult. Nonostante manchino i Nirvana, che all’epoca erano i più famosi, la soundtrack è un susseguirsi di nomi che sono entrati nella storia della musica rock. Il primo brano è Would? degli Alice in Chains. La band del compianto Layne Staley scelse proprio questo disco per lanciare quello che divenne uno dei loro brani più rappresentativi. I Pearl Jam sono presenti con due inediti: Breath e State of Love and Trust, oggi uno dei loro classici ed immancabile nei live. Chris Cornell ha gettato le basi per la sua carriera solista con il brano Seasons e ci ha regalato una splendida Birth Ritual, inedito dei suoi Soundgarden. Le Lovemongers (che poi diventeranno le Heart) interpretano The Battle of Evermore, cover dei Led Zeppelin mentre i Mudhoney ci presentano il loro inedito Overblown. Nell’album troviamo anche un’emozionante Chloe Dancer/Crown Of Thorns dei Mother Love Bone, con la splendida voce di Andrew Wood che ci canta “Dreams like this must die”, parole che si riveleranno profetiche per la sua storia, e May This be Love di Jimmy Handrix. C’è anche Mark Lanegan con i suoi Screaming Trees e la celeberrima Nearly Lost You e gli Smashing Pumpkins col brano Drown. Completano le canterecce Dyslexic Heart e Waiting For Somebody dell’ex Replacements Paul Westerberg.

Singles è un film che ha segnato un’epoca. La colonna sonora è una rappresentazione di cosa sarebbe successo da lì a poco, dei cambiamenti nella scena. Un disco imperdibile. E se avete amato quegli anni, se siete cresciuti indossando camicie di flanella a quadrettoni allora date un’occhiata anche al film, rivivrete delle belle emozioni e vi divertirete a cercare di scovare volti noti tra le varie comparse. Guardatelo anche se all’epoca eravate troppo piccoli o correvate su altre strade musicali, vi servirà per capire cosa vi siete persi.

Credits
Regia: Cameron Crowe – Sceneggiatura: Cameron Crowe – Produttore: Richard Chew, Cameron Crowe, Kelly Curtis, Richard Hashimoto – Produttore esecutivo: Art Linson – Casa di produzione: Atkinson/Knickerbocker Productions, Warner Bros. Pictures – Distribuzione (Italia): Warner Bros Italia, Warner Home Video – Fotografia: Tak Fujimoto, Ueli Steiger – Montaggio: Richard Chew – Effetti speciali: James Reedy – Musiche: Paul Westerberg – Scenografia: Clay A. Griffith – Costumi: Jane Ruhm – Trucco: Kimberly Felix, Norman T. Leavitt, Candace Neal, Elaina P. Schulman

Cast
Janet Livermore: Bridget Fonda – Steve Dunne: Campbell Scott – Linda Powell: Kyra Sedgwick – Debbie Hunt: Sheila Kelley – David Bailey: Jim True – Cliff Poncier: Matt Dillon

Colonna Sonora

Label: Epic – 1992

Traklist
Would? – Alice In Chains
Breath – Pearl Jam
Seasons – Chris Cornell
Dyslexic Heart – Paul Westerberg
The Battle Of Evermore – The Lovemongers (live cover dei Led Zeppelin)
Chloe Dancer/Crown Of Thorns – Mother Love Bone
Birth Ritual – Soundgarden
State of Love and Trust – Pearl Jam
Overblown – Mudhoney
Waiting For Somebody – Paul Westerberg
May This Be Love – Jimi Hendrix
Nearly Lost You – Screaming Trees
Drown – The Smashing Pumpkins

Trailer

http://www.youtube.com/watch?v=MltO4eGhp7k

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