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Rivoluzioni a pochissimi passi dal centro – Verlaine

rivoluzioni-a-pochissimi-passi-dal-centroUn titolo che va indietro nel tempo, fino ad una lettera d’addio. In fondo è nelle lettere che diciamo la verità, quella che si rivela poi, sorprendendo. La lungimiranza della malinconia. Si potrebbe chiamarla così.
Otto canzoni appena. Così decise, sicure, eppure lievi, fragili, delicate. Come potrebbe essere un autunno orribile, forte nei suoi colori e sospeso negli umori.
Qualche ospite che indossa nomi di quel rilievo che sorride con discrezione: Lalli (all’anagrafe Marinella Ollino), una voce che sfiora il rock nell’essenza e che ha conosciuto il plauso della critica, e Tommaso Cerasuolo, leader di quei Perturbazione che hanno inventato un corpo nuovo e singolare al pop dell’indipendenza emotiva. Nomi dietro cui si spalanca l’odore di una Torino vivace e ironica, così tanto da approcciare le virate d’introspezione senza troppo peso, restando comunque ai bordi della profondità d’intenti e di sostanza. E da Torino arrivano i Verlaine, band che firma il suo esordio discografico tenendo in una mano Ciampi e Battisti, e nell’altra le immagini sfocate e vive di una Francia a portata di cuore.
Sono malinconici, ma sorridono con ironia e inventano melodie che aprono un sincero indie-rock in italiano a raggi di pop intelligente. E sanno mettere insieme le parole, lo fanno con la ludica spensieratezza di chi esorcizza il buio. Perché la leggerezza vince la nostalgia. E sanno mischiare il pianoforte ai giocattoli, ai synth, ai loop… mentre una viola suona un colore essenziale, come un fiore del ricordo. Se l’obiettivo era la contaminazione, lo hanno raggiunto con efficacia distintiva.
Ti ho già detto il mio nome è un istante fermo dentro il tempo, brano incisivo e morbido, di memorande cose e reazioni sentimentali: “Ordina ancora da bere e fammi ridere”. Da giugno a maggio passeggia altera e delicata in questo disco, grande prova di scrittura fatta di immagini e  slanci armoniosi. Tutto il disco scorre, godibile e piacevole come poche volte accade.
Un ottimo atto primo per i Verlaine, che si affidano alla produzione artistica di Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione). A questo punto la loro musica chiede spazio. Lo spazio per ri-suonare. “Ti ho già detto il mio nome… non ti ricordi di me?”.

Credits

Label: 70 Horses Records – 2010

Line-up: Daniele (chitarra, testi e voce) – Alberto (batteria e loop) – Giorgio (chitarra e ukulele) – Maurizio (basso e cori) – Andrea (viola, tastiere e cori); ospiti: Lalli (voce in 2), Tommaso Cerasuolo (voce in 2 e 3), Enrico allavena (trombone in 5 e 8), Dario Mecca Alejna (pianoforte in 8); copertina: Elisa Mecca Alejna; produzione artistica: Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele; registrato al Garage Ermetico da Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele nel dicembre 2009

Tracklist:

  1. Musica islandese
  2. Ti ho già detto il mio nome
  3. Quasi3
  4. Dipendente pubblico
  5. Un pugile di Roma
  6. Da Giugno a Maggio
  7. Nimes
  8. Tom Waits #2

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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